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VITA TRA I BANCHI

Ritorno a scuola: emozioni, ansie e nuove regole

Dai più piccoli alle superiori, tra zaini, sorrisi e il divieto di cellulare, l’inizio dell’anno scolastico si apre all’insegna della normalità e della curiosità

Nicola Arrigoni

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narrigoni@laprovinciacr.it

12 Settembre 2025 - 18:20

Ritorno a scuola: emozioni, ansie e nuove regole

CREMONA - L’emozione più grande è quella dei più piccoli: zaino nuovo, mano alla mamma, qualche lacrima e il cuore che batte a mille. Davanti alla Bianca Maria Visconti, alla don Primo Mazzolari, alla Monteverdi e alla Bissolati, l’ingresso alla primaria ha il sapore di un rito di passaggio.

Alle medie Virgilio c’è chi si gode la nuova scuola. Lorenzo Panni e Giuseppe Lanfranchi raccontano: «È bello tornare in sede e poi è tutto così colorato. Si inizia un nuovo anno, bello rivedere i compagni dopo tre mesi d’estate». «Un po’ di ansia c’è, nuovi prof, perché alcuni se ne sono andati. Non fai in tempo ad affezionarti che cambiano», osservano Elisa Spampinato e Laura Robustelli davanti all’ingresso del liceo Anguissola.

Si pensa già alla nuova maturità: non si sa nulla di certo, ma sembra più facile di quella in vigore. Sono riflessioni di inizio anno per Riccardo Lisca, Lorenzo Bozzoni e Beatrice Varesi. Davanti al liceo Manin gli ingressi sono scaglionati: «Per evitare la corsa a prendere i posti migliori nelle classi», spiega una bidella che chiama una dopo l’altra le diverse sezioni, a partire dalle prime.

A dare il benvenuto alle matricole del Manin è la preside Maria Grazia Nolli, che ha aperto il suo discorso leggendo alcuni articoli della Costituzione italiana: «La Repubblica garantisce l’istruzione come diritto universale e sancisce la libertà di arte, scienza e insegnamento — afferma —. La cultura è un’esperienza e un bene che trasforma e ci aiuta a leggere il mondo». L’anno si apre sotto il segno del divieto di utilizzo del cellulare: «Non è una novità — spiegano Alessandro Spagnuolo e Leon Benycar, insieme ad Alessandra Atomoai, Marta Tonghini e Federica Patti —. Ci sono delle tasche dove già dall’anno scorso depositiamo i cellulari, non è una grande novità».

I ragazzi appaiono più realistici del ministro. «Ho letto l’indicazione del Ministro come un invito a valorizzare le relazioni durante il tempo scuola dalla dipendenza dai video — afferma Nolli —. Vigileremo, ma non possiamo requisire i cellulari: dopotutto la norma non lo richiede».

In attesa di entrare, Francesca Losi, Tessa Tonsi, Nada Damri, Daria Nita e Nicole Meanti non nascondono una certa agitazione. Paura per la maturità? «No — rispondono —, è quello che ci aspetta dopo, la scelta dell’università, che ci preoccupa. Ma ora godiamoci l’anno».

Fra i ragazzi prevale il buon senso. Il divieto dell’uso del cellulare non spaventa, la maturità rinnovata sembra più abbordabile.

Sara Brocchieri, Caterina Zelioli, Marina Villa, Mara Pasquali, Arianna Cervi e Michela Badiglioni si sostengono a vicenda: l’inizio d’anno è una festa, a preoccupare è piuttosto la mole di lavoro che la quinta porta con sé. Andrea Azzali plaude al divieto: «Alle medie era la regola. Stare meno al telefono aiuta a costruire relazioni vere».

Gabriele Fiumi, Filippo Ruffini e Leonardo Lottici lo guardano e sorridono: «Sì, è vero, ma non sarà facile. È l’ultimo anno... ci sono un po’ di incognite, la maturità in primis. Vediamo se riusciremo a capirci qualcosa». Un po’ di sano realismo non guasta.

Al Cr.Forma tutti in classe. «Si apre l’anno con le prime tutte al completo — afferma Daniela Masucci —. Abbiamo in tutto 227 studenti ed è davvero un boom, che ci accompagnerà in un anno all’insegna di un fitto programma di iniziative».

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