L'ANALISI
08 Settembre 2025 - 18:50
CREMONA - Dopo la polemica sollevata contro l’amministrazione comunale da Alessandro Volta, titolare del bar Pierrot, sui due concerti - il 4 e il 6 settembre scorsi - in piazza del Comune del Tanta Robba Festival Live sotto il Torrazzo, Andrea Carassai, consigliere comunale di Forza Italia, e Luca Ghidini, segretario cittadino del partito, colgono la palla al balzo e allargano il tema agli «eventi culturali», oggetto di una mozione.
«Alcune settimane fa - si spiega nella nota di FI — abbiamo messo in evidenza pubblicamente la forte necessità per Cremona di rivedere le modalità con cui vengono programmati e, soprattutto, finanziati con risorse pubbliche, quindi derivanti dalle tasse dei cittadini, gli eventi culturali da parte del Comune di Cremona nella nostra città. Oggi quella posizione diventa un impegno formale che, come gruppo consiliare di Forza Italia, ci prendiamo, avendo ora depositato una mozione che propone una riforma profonda del sistema di finanziamento e programmazione culturale del Comune di Cremona». Con l’obiettivo «di rendere più trasparente, strategica e sostenibile la gestione delle risorse destinate agli eventi culturali». Forza Italia precisa che «la mozione evidenzia come, negli ultimi anni, l’erogazione di contributi pubblici a fondo perduto sia avvenuta in modo spesso discrezionale, sulla base di un regolamento datato e privo di criteri misurabili».
Da qui, gli azzurri lanciano alcune proposte. A cominciare dalla «creazione di due linee di contributo distinte: una per il volontariato culturale locale, basata su convenzioni e criteri sociali; l’altra per gli operatori professionali, regolata tramite bandi pubblici trasparenti e meritocratici».
E ancora, «l’adozione di un nuovo Regolamento per i contributi culturali, con obblighi di rendicontazione e valutazione dell’impatto economico, sociale e culturale; la pubblicazione annuale dei contributi concessi, con dettagli su importi, beneficiari e risultati degli eventi; l’istituzione di una Consulta cittadina per la Cultura, con funzioni consultive, propositive e di verifica, che coinvolga rappresentanti di enti culturali, scuole, università, associazioni di categoria e cittadinanza attiva».
Infine, «la promozione di una pianificazione culturale partecipata, per migliorare il coordinamento tra eventi, aumentarne la visibilità, evitare le sovrapposizioni e stimolare sinergie tra pubblico, privato e terzo settore» e «l’avvio di collaborazioni con altri Comuni del territorio, per costruire un circuito culturale sovralocale».
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