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L’affondo: «Il Tanta Robba ci impedisce di lavorare»

Volta (Pierrot): «Economicamente gambizzati. Chiuderemo alle 18 quando transennano»

Francesca Morandi

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02 Settembre 2025 - 05:05

L’affondo: «Il Tanta Robba ci impedisce di lavorare»

CREMONA - ‘Mancano 3 giorni, 3 ore, 42 minuti all’inizio del Festival’, annuncia (ieri sera) il TantaRobba Festival (TRF) sul sito. Ma sul countdown irrompe una polemica contro la giunta Virgilio. «Economicamente veniamo gambizzati, ci impediscono di lavorare. Pretendono che il cittadino, il commerciante siano al servizio della politica. Dovrebbe essere il contrario». Morale: «In occasione dei due concerti del 4 e del 6 settembre, noi chiuderemo alle 18, quando transenneranno. Lasciare a casa i dipendenti, non creare fatturato è normale?». A sollevare la polemica sui concerti live del TRF in piazza del Comune, il salotto della città, è Alessandro Volta, titolare del Bar Pierrot che si affaccia sulla piazza. Una protesta a tre voci.

«Parlo anche a nome del Metropolitan Bar e del Caffè Torrazzo. Noi commercianti subiamo passivamente questi concerti in una piazza che, a fronte di una capienza di 3.500 spettatori, ne attira, se va bene, 1.200-1.300. Secondo noi, se un’amministrazione fa eventi di intrattenimento o di spettacolo, lo deve fare, tenendo conto che ne beneficino anche le attività commerciali. Qui accade il contrario». Sbotta, Volta: «Attraverso l’assessorato, la giunta elargisce soldi, e non pochi, all’associazione ‘Amici di Roby Aps’. Di anno in anno, questa associazione sta diventando sempre di più una macchina costosa». E rilancia: «Perché il Comune dà soldi a questa associazione per concerti in perdita, facendo poi perdere soldi anche alle attività commerciali? I cremonesi lo sanno?».

I sussidi erogati agli ‘Amici di Roby Aps’, a giugno scorso erano stati oggetto di una interrogazione a risposta scritta di Forza Italia, che alla Giunta aveva chiesto quale fosse «l’ammontare dei contributi, sussidi o altre forme di sostegno economico erogati dal Comune di Cremona all’associazione dal 2015 al 2025». L’assessore, Luca Burgazzi, aveva risposto, elencando il contributo dato per ciascun evento. Totale: 341mila euro in dieci anni.

Volta non è nuovo alla polemica sui concerti in piazza del Comune del TRF. «Ho incassato qualche critica come ‘La piazza non è tua, è di tutti’». E lui ribatte: «La piazza è di tutti, tutti i giorni: è libera, uno può anche sedersi sui gradini del Duomo, guardare il Torrazzo e il Comune tutto il giorno e poi andare via. Ma il punto è un altro: è che in occasione di questi concerti, la piazza è per pochi, anzi, per pochissimi. E questi concerti non fanno nemmeno da traino per la città. Ed è anche un discorso di qualità. Concerti di qualità riempirebbero la piazza. Noi non raggiungeremmo la piena soddisfazione economica, però... E allora, questi concerti fateli in altre zone. Come cittadino e, soprattutto, come commerciante e come imprenditore mi sono stancato, perché io devo chiudere. Tra l’altro, è anche il primo week-end dove tutti sono già tornati dalle vacanze».

Andrea Carassai, consigliere comunale di Forza Italia, raccoglie la polemica di Volta. Con una premessa, però: «Noi non siamo contro l’associazione, ma contro la Giunta». Poi, spiega: «Negli ultimi anni il Comune ha speso cifre consistenti per alcuni eventi culturali e musicali, senza, però, una strategia chiara e senza regole trasparenti. Noi crediamo che sia giusto sostenere il volontariato culturale, ma per chi opera professionalmente, servono bandi pubblici, rendicontazione e una visione di lungo periodo». Aggiunge: «Quando si organizzano eventi, è fondamentale il coinvolgimento dei commercianti e di tutti gli operatori del settore: solo così si creano occasioni capaci di dare vero stimolo alla città. Guardiamo a Parma, Mantova e Piacenza: lì la cultura ha generato turismo e ricadute economiche concrete. Cremona può fare lo stesso, ma servono competenze e responsabilità nell’uso delle risorse pubbliche».

Raccoglie la polemica di Volta anche Jane Alquati, consigliere comunale della Lega: «Prendo nota dei riscontri negativi degli esercenti. Mi sembra che, in generale, questo non sia il momento storico di non ascoltarli: vediamo tutti i giorni come è diventata la nostra città. Non che sia colpa esclusiva dell’amministrazione comunale. Ben vengano eventi per i ragazzi che tengano viva la città, ma che ci sia un danno nei confronti degli esercenti non è assolutamente accettabile. Io ritengo che chi amministra, debba sempre confrontarsi».

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