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CREMONA

Due detenuti al lavoro in oratorio

Pulizie e giardinaggio, accordo fra il carcere e la parrocchia don Mazzolari

La Provincia Redazione

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07 Settembre 2025 - 16:59

Due detenuti al lavoro in oratorio

CREMONA - Persone detenute impegnate in piccoli lavori di manutenzione, pulizia, giardinaggio nelle strutture parrocchiali e negli oratori dell’unità pastorale. È quanto succede nell’unità pastorale don Primo Mazzolari (S. Ambrogio, Cambonino, Boschetto e Migliaro). Un piccolo, ma importante segno di speranza che si è concretizzato nel rinnovo della convenzione con la Casa Circondariale di Cremona. Ne dà notizia il sito della Diocesi. «Nell’anno del Giubileo questa iniziativa acquista ancora più valore — racconta il parroco don Paolo Arienti — arricchisce i momenti celebrativi dell’Anno Santo dando concretezza al tema della speranza».

Lo scorso anno questa opportunità era stata offerta a un ragazzo egiziano, che nel frattempo è stato poi scarcerato. Quest’anno coinvolge altri due detenuti della Casa circondariale di Cremona che prestano servizio negli oratori per tre ore alla settimana insieme ad alcuni volontari adulti. Giungere al rinnovo della convenzione non è stato semplice, anche a motivo di un complesso iter burocratico. «Abbiamo fatto un passaggio con il consiglio pastorale — precisa il sacerdote — e la nostra comunità è stata opportunamente informata della presenza di questi due detenuti, che sono a contatto esclusivamente con i volontari. È una grande occasione, che ci consente di offrire loro un’opportunità di lavoro, di volontariato, di servizio, ma soprattutto di speranza». Un’occasione concreta per mettersi in gioco facendo qualcosa di buono per la comunità, ripagando del reato commesso non solo scontando la pena.

«Dietro la scelta dei detenuti c’è un lavoro molto complesso. I due che sono stati ritenuti idonei per un lavoro in esterno sono soggetti adulti, che usufruiscono delle opportunità offerte dall’Articolo 21. Uno dei due lavora già anche per una cooperativa, l’altro fa delle attività interne al carcere. Non sono giovani, sono persone che hanno già una certa età e che stanno avendo un’occasione per affrontare in modo diverso il tempo detentivo. Li vedo molto contenti e anche molto volonterosi. Sia quella dell’anno scorso che quella attuale mi sembrano esperienze davvero molto positive e feconde», conclude don Paolo Arienti con soddisfazione.

Quello messo in atto dall’unità pastorale Mazzolari è progetto ampio, che prevede anche una convenzione con il Tribunale di Cremona per offrire spazio a persone che possono accedere ai lavori socialmente utili, nel caso di pene che il magistrato può convertire in ore di lavoro.

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