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Vairani si dimette: «In me dolore e delusioni»

L’ex sindaco: «Ho dato tutto me stesso e non mi sono sentito alla fine ricambiato»

Andrea Niccolò Arco

Email:

andreaarco23@gmail.com

06 Settembre 2025 - 18:33

Vairani si dimette: «In me dolore e delusioni»

SORESINA - Dopo quindici anni da protagonista della scena politica e dieci con la fascia tricolore a tracolla, oggi Diego Vairani ha rassegnato le sue dimissioni da consigliere comunale. Prima la Pec alle 8 e mezza del mattino, poi la lettera consegnata a mano in quegli uffici che conosce come il palmo della sua mano.

Non sbatte la porta e non polemizza, però non nasconde un velo di amarezza: «L’avevamo già deciso all’interno del gruppo, al di là di quello che sarebbe stato il risultato elettorale – rivela –. Se avessi voluto fare il sindaco o il capogruppo mi sarei candidato per il terzo mandato. Ma non l’ho fatto. La realtà è che non siamo eterni come esseri umani, figuriamoci come amministratori. La mia esperienza? Bella, intensa, ma ricca anche di dolore e delusioni. In questi anni difficili ho perso degli amici, ho dato tutto me stesso e non mi sono sentito ricambiato. La gratificazione più grande? Quei ‘grazie' dei cittadini che non raccontavo e che non hanno fatto clamore».

Prima cinque anni in minoranza, poi dieci da sindaco ma nemmeno un secondo per tirare il fiato. Vairani ha ereditato una Soresina commissariata e ha dovuto ‘ricostruirla’. Poi è arrivato il Covid. «Dieci anni difficili, sofferti. Se ho commesso errori? Se ho rimpianti? Sicuramente, come chiunque. Ma – racconta l’ex primo cittadino – penso di aver dato tutto me stesso. L’ultima sconfitta elettorale pesa, non l’ho mai nascosto. Potevamo perdere ma non così. Significa che rifare le piazze, il nido e gestire la pandemia forse è contato poco. O forse la gente l’ha dimenticato, che è peggio. Questo è il mio più grande rammarico».


La scelta è anche di cuore. Il futuro è dietro ai riflettori, eppure la passione resta: «Per dare una mano a Rinnova ci sarò sempre, però da fuori. Anche perché in questi anni sono stato circondato da persone fantastiche che mi hanno sempre sostenuto. Se tornerò? Non ho mai creduto alle minestre riscaldate in amore, la politica non fa eccezione. Non ho mai smesso, nemmeno per un giorno, di lavorare – confessa Vairani – ma da un anno a questa parte ho riorganizzato la mia vita. Posso delegare meno nella professione, posso stare più vicino ai miei cari. Credo sia un diritto inalienabile quello di fare un passo indietro e passare il testimone dopo così tanto tempo».


Sì, ma a chi? In realtà è già deciso: Roberto Carboni. «Che non è solo un amico – chiosa Vairani – ma una persona seria, competente, con esperienza amministrativa ed estremamente capace. A lui va il mio più grande in bocca al lupo. Agli amministratori presenti e futuri l’augurio di trovare persone splendide come quelle che mi hanno accompagnato».

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