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LA CITTÀ DELLA MUSICA

Le note e il business: «Binomio che cresce»

Oggi a Padova un importante seminario di studi: il ‘caso Cremona’ sotto i riflettori

Nicola Arrigoni

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narrigoni@laprovinciacr.it

06 Settembre 2025 - 09:58

Le note e il business: «Binomio che cresce»

Nei riquadri da sinistra: Rodolfo Bona, Virginia Villa, Riccardo Angeloni, Angelica Suanno e Alessandro Tantardini

CREMONA - La musica fa impresa o l’impresa fa musica? Non un gioco di parole, ma una riflessione sull’importanza della cultura musicale, sull’apporto dell’imprenditoria privata e sul sistema Cremona come modello virtuoso, in cui pubblico e privato coesistono con un unico obiettivo: fare della liuteria e della musica motivi di attrazione culturale e di prestigio civico. In questa riflessione si inserisce la giornata di studi di oggi ‘Padova–Cremona: musica e imprenditoria’.

L’iniziativa seminariale si colloca all’interno della giornata di studi dedicata al Maestro Claudio Scimone, illustre direttore d’orchestra, figura cardine della cultura musicale internazionale e fondatore de I Solisti Veneti. Nel settimo anniversario della sua scomparsa, lo ‘Scimone Day’ offre un’occasione di riflessione accademica, dal seminario di studi dal titolo ‘Padova–Cremona: musica e imprenditoria’ al concerto conclusivo del Veneto Festival, creando quei ponti che solo la musica sa consegnare alla storia e che uniscono eredità e futuro.

A moderare la parte dedicata al rapporto fra musica e imprenditoria sarà Massimiliano Guido, del Dipartimento di Musicologia, mentre nella sezione più legata alla figura di Scimone si terrà l’intervento di Angela Romagnoli, dedicato all’approccio esecutivo alla musica barocca.

«Il Comune ha da subito aderito all’idea di questo convegno, anche attraverso la presenza di alcune importanti realtà del nostro sistema musicale e liutario, quali il Museo del Violino, la Fondazione Stauffer e il Dipartimento di Musicologia e Beni Culturali di Cremona – Università di Pavia, che contribuiscono all’eccellenza cremonese nel campo musicale insieme ad altre prestigiose istituzioni pubbliche e private, con le quali il Comune ha costruito da decenni virtuosi percorsi culturali e imprenditoriali — ha dichiarato l’assessore alla Cultura del Comune, Rodolfo Bona —. Grazie, dunque, a Padova e a tutti i prestigiosi partner di questa importante iniziativa che, mi auguro, contribuirà a rendere più saldi i rapporti tra le nostre città, nel segno della musica, della bellezza e della centralità della cultura».

Virginia Villa, direttrice del Museo del Violino, racconterà «la nascita e lo sviluppo della Fondazione Antonio Stradivari. Mi soffermerò sui progetti del museo, sulla sinergia legata ai laboratori del Politecnico e del Dipartimento di Musicologia di Pavia e, ovviamente, sul ruolo giocato dalla Fondazione Arvedi Buschini. L’idea è raccontare come l’MdV, in una sinergia preziosa fra privato e pubblico, contribuisca a valorizzare il saper fare liutario in un dialogo continuo fra musicisti e artigiani/artisti della liuteria cremonese». Spetterà al conservatore dell’MdV, Riccardo Angeloni spiegare le attività di conservazione, ricerca e tutela dei beni liutari: «Porteremo il caso studio del Violoncello di Stradivari Cristiani della Fondazione Stauffer, di cui è in corso un importante restauro — spiega —. Da qui la possibilità di accennare alle sinergie fra l’MdV e la Fondazione Stauffer nel valorizzare e sostenere la tradizione liutaria e musicale cremonese».


Sarà poi il presidente della Fondazione Stauffer, Alessandro Tantardini a illustrare la storia, la genesi e le finalità della Fondazione Walter Stauffer, esempio di mecenatismo al servizio della musica e della valorizzazione della liuteria cremonese, individuata dall’Unesco come patrimonio immateriale dell’umanità. Alla direttrice Angelica Suanno toccherà infine spiegare il ruolo formativo d’eccellenza dell’Accademia Stauffer.

Ed è proprio con l’esibizione di Manuel Burriesci, vincitore del Concorso internazionale Claudio Scimone 2024 e già allievo della Stauffer, che musica e tradizione liutaria si coniugheranno con la voce del violino Bartolomeo Giuseppe Guarneri, detto del Gesù, del 1734 della Stauffer, che verrà suonato al termine del seminario. Tutto si tiene: la memoria di Scimone, l’azione meritoria di istituzioni come Fondazione Stradivari e Fondazione Stauffer, l’impegno di fondi privati per la valorizzazione di beni pubblici, il Comune come regista del sistema Cremona e la possibilità di guardare al futuro con Burriesci, giovane musicista in rappresentanza dei talenti dell’archetto.

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