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L'INVERNO DEMOGRAFICO

Banchi vuoti: in 10 anni 6.400 studenti in meno

Le proiezioni realizzate dall’Ufficio statistica della Provincia lanciano l’allarme giovani

Nicola Arrigoni

Email:

narrigoni@laprovinciacr.it

06 Settembre 2025 - 05:15

Banchi vuoti: in 10 anni 6.400 studenti in meno

Il provveditore Imerio Chiappa nel riquadro

CREMONA - In un decennio la popolazione scolastica della provincia di Cremona è destinata a calare drasticamente. Nel 2025 i cremonesi in età scolare sono 46.836, destinati a diventare 40.443 nel 2035, con un calo generalizzato in tutti gli ordini di scuola. L’allarme lanciato ieri sulle colonne di questo giornale dal provveditore Imerio Chiappa ha dimensioni ben precise: si tratta di 6.393 ragazzi in meno, dai 3 ai 18 anni.

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«Questo si tradurrà in un’inevitabile rivoluzione della geografia scolastica, con tagli drastici e accorpamenti inevitabili — ha spiegato Chiappa —. L’invito è quello di non attendere che la situazione diventi drammatica, ma di lavorare con costanza, mettendo in atto piccole modifiche che rendano l’impatto meno traumatico». A documentare, a livello previsionale, ciò che potrebbe accadere è il report Previsioni demografiche e stima della popolazione scolastica in provincia di Cremona, curato da Michela Dusi dell’ufficio statistica dell’amministrazione provinciale, basato sulle proiezioni Istat.

QUADRO NAZIONALE

In Italia la popolazione residente al 1° gennaio 2024 è di circa 59 milioni, e si prevede che scenderà costantemente fino a 54,7 milioni nel 2050. «Entro lo stesso anno la quota di anziani (65 anni e più) salirà al 34,6% (dal 24,3%), mentre quella della popolazione attiva (15-64 anni) scenderà dal 63,5% al 54,3% — spiega Dusi —. Anche la quota di giovani fino a 14 anni diminuirà di un punto percentuale, passando dal 12,2% all’11,2%. Una famiglia su cinque sarà composta da una coppia con figli (oggi sono tre su dieci), mentre il 41,1% delle famiglie sarà costituito da persone sole (oggi 36,8%)».

POPOLAZIONE CREMONESE

«Contrariamente al quadro nazionale, in provincia di Cremona la popolazione potrebbe crescere fino al 2043, raggiungendo i 358.273 abitanti (+5.308 rispetto al 2024, pari all’1,5%), per poi diminuire negli anni successivi — si legge nel report —. La composizione per età sarà però molto diversa: aumenteranno gli anziani e caleranno le fasce 0-14 e 15-64 anni. La popolazione 0-14 anni dovrebbe diminuire fino al 2033, con un calo di 4.493 unità rispetto al 2024 (-10,6%), per poi risalire negli anni seguenti. La fascia 15-64 anni crescerà fino al 2026, raggiungendo i 221.784 abitanti, per poi calare costantemente fino a 198.670 nel 2050, con una perdita di 22.588 persone rispetto al 2024 (-10,2%).»

PROIEZIONE A 10 ANNI

È però nel medio periodo, quello dei prossimi dieci anni, che lo scenario appare più critico, senza possibilità di ripresaCasalmaggiore passerà da 5.179 studenti del 2025 a 4.623 nel 2035. La circoscrizione di Crema scenderà da 18.945 a 15.624 iscritti, registrando il calo maggiore del territorio provinciale. Cremona passerà da 15.398 a 13.838 studenti, con una perdita di oltre duemila ragazzi. La circoscrizione di Soresina perderà circa un migliaio di studenti under 18, passando da 7.314 a 6.385. In totale, in dieci anni la popolazione scolastica under 18 perderà 6.393 unità. Numeri che raccontano di una società che invecchia, con giovani sempre più rari e un ricambio generazionale insufficiente, destinato a mettere in crisi l’intero sistema di welfare e quello produttivo, non solo a livello locale.

NULLA SARÀ PIÙ COME PRIMA

«Si tratta di previsioni statistiche, quindi soggette a variazioni dovute a eventi contingenti — precisa Dusi —. La denatalità e la riduzione della fertilità sono dati di fatto, ma in prospettiva potrebbero anche cambiare. Tuttavia, dalle simulazioni fino al 2050 emerge una costante: non torneremo mai ai numeri di studenti registrati oggi. Dal 2035 al 2041 la popolazione scolastica della provincia si attesterà intorno ai 40mila studenti, con un picco di 40.777 nel 2042, ben lontano dai 47.353 under 18 del 2024. Nel 2025 si toccherà il massimo del prossimo periodo, con 44.222 studenti, comunque inferiore ai livelli attuali.»

Le prospettive restano quelle di un calo costante, con una lieve ripresa nella seconda metà degli anni Trenta, ma senza raggiungere i valori della prima metà del decennio 2020. Tutto ciò «impone una riflessione seria» sull’utilizzo delle risorse, sulla capacità di lavorare insieme per rendere sostenibile la spesa per l’istruzione e garantire una formazione adeguata alle generazioni future, ci tiene a ribadire con forza il provveditore Chiappa suggerendo di non perdere tempo nell’approntare soluzioni e studiare nuovi possibili scenari.

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