L'ANALISI
05 Settembre 2025 - 05:25
CREMONA - Sono 43.201 gli studenti della provincia che, dall’infanzia alle superiori, fra oggi e il 12 settembre torneranno sui banchi, con un calendario quanto mai articolato e deciso in autonomia dalle diverse istituzioni. Oggi l’avvio riguarda le scuole dell’infanzia statali; da lunedì alcune scuole anticiperanno l’inizio dell’anno scolastico, ma tutte, di ogni ordine e grado, dovranno essere aperte entro e non oltre il 12 settembre. Solo allora l’anno scolastico 2025/2026 sarà ufficialmente iniziato.
Dei 43.201 alunni e studenti, 4.801 frequentano la scuola dell’infanzia, 12.941 la primaria, 9.076 la secondaria di primo grado. Gli studenti delle superiori saranno in tutto 16.383. Il segno meno caratterizza la popolazione scolastica del territorio. Gli iscritti al primo ciclo di istruzione — dall’infanzia alla secondaria di primo grado — erano 28.423 lo scorso anno; quest’anno saranno 26.818, con un calo di 1.605 alunni. Tengono invece le superiori: gli studenti erano 16.236, il prossimo anno saranno 16.383, segnando una sostanziale stabilità.
Nel complesso, si passa dai 46.994 studenti del 2024/2025 ai 43.202 iscritti per il 2025/2026, con un calo significativo secondo i dati forniti dall’Ufficio Scolastico Territoriale. «Si tratta di dati aggiornati al 2 settembre — spiega Giuseppe Bonavita, docente referente per il Supporto assetti e innovazioni ordinamentali presso l’Ufficio scolastico territoriale —. Le scuole superiori, in particolare, hanno tempo fino al 30 settembre per aggiornare i dati in piattaforma, integrandoli con gli esiti degli esami di settembre, i passaggi da una scuola all’altra e i trasferimenti da altre province. Sono quindi dati ancora parziali, ma offrono comunque una fotografia dell’esistente».
La popolazione scolastica più numerosa rimane quella del capoluogo: a Cremona città gli studenti dall’infanzia alle superiori sono 13.612; a Crema 9.969; a Casalmaggiore 2.463. L’istituto comprensivo più grande di Cremona è il Cremona 1 con 1.380 iscritti; a Crema il Crema 3 con 1.027; a Casalmaggiore il comprensivo Marconi supera di poco il Diotti (760 contro 742 iscritti).
Alle superiori prevalgono gli istituti tecnici e industriali, che includono anche percorsi liceali come scienze applicate o lo scientifico sportivo, nel caso del Torriani. Proprio il Torriani, al 2 settembre, conta 1.869 iscritti: «ma la prospettiva è quella di aumentare almeno di un centinaio di studenti — spiega la preside, Simona Piperno —. Stiamo finendo di scrutinare le prove di verifica di settembre e siamo impegnati negli esami di idoneità per chi proviene da altre scuole. Il numero è comunque destinato a crescere».
A Crema guida la classifica delle superiori il Galilei, con 1.750 studenti, risultando l’istituto più popoloso del secondo centro urbano del territorio. A Casalmaggiore il Polo Romani conta invece 961 iscritti. I numeri parlano chiaro: il calo di iscritti è evidente e riguarda soprattutto infanzia e medie. Le superiori tengono, anche grazie a studenti provenienti dalle province limitrofe. La sfida all’orizzonte sarà ripensare l’organizzazione scolastica in funzione del progressivo restringersi della popolazione studentesca: un’incognita che rischia di diventare il filo conduttore di ogni decisione presente e, soprattutto, futura. È questa un’incognita che chiama in causa non solo chi amministra la scuola, ma anche le responsabilità della politica.
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