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Rifiuti, multe agli incivili ed evasione recuperata

L'assessore Pasquali: «Cosi abbiamo ridotto l’aumento imposto da Arera, spalmato su 41.130 utenze»

Massimo Schettino

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mschettino@laprovinciacr.it

01 Settembre 2025 - 16:36

Rifiuti, multe agli incivili ed evasione recuperata

L’assessore alla Gestione integrata dei rifiuti urbani Simona Pasquali e, dietro, personale di Aprica impegnato con un mezzo in un intervento di rimozione dei rifiuti

CREMONA - «La Tariffa per la gestione dei rifiuti del Comune di Cremona è risultata essere, nel 2024, fra le tre più basse d’Italia, solo dopo Trento e Udine, così come riportato da Cittadinanzattiva – Osservatorio Prezzi&Tariffe (Novembre 2024)». Parte da questo dato la replica dell’assessore Simona Pasquali all’interrogazione di Jane Alquati (Lega), Andrea Carassai (FI) e Alessandro Portesani (Novità a Cremona) che chiedevano perché «a fronte di una riduzione dei quantitativi di rifiuti nella misura del 25%-30%, corrisponde un incremento tariffario reale significativamente superiore al valore dichiarato dall’assessore».

E «sulla base di quali dati oggettivi e simulazioni è stata determinata la percentuale del 4,3% quale incremento massimo della tariffa». Il nodo è l’obbligo imposto da ARERA «di adeguare i costi sostenuti dal gestore nel 2022 alle dinamiche inflattive relativamente alle annualità 2023 e 2024 di una percentuale pari a +13,7%». Un incremento che, appunto, l’amministrazione rivendica di essere riuscita ad abbassare al 4,7% per le utenze domestiche e al 5,9% per le non domestiche.

Come? «La decisione dell’Autorità — spiega Pasquali — ha comportato per il Comune un costo del servizio pari a: 10.048.711 € nel 2024 e 10.991.759 € nel 2025, con un incremento nel 2025 rispetto al 2024 di 943.048 € (+9,3%)».

Ma «grazie anche a una efficace azione di recupero dell’evasione e di controllo degli abbandoni di rifiuti sul territorio cittadino, il valore effettivo delle detrazioni dal costo del servizio nel 2025, ammesse da ARERA, sale da 328.913 € a 558.819 €, riducendo il costo del servizio da 10.991.759 € a 10.761.852 € (+7,1% rispetto al 2024), con beneficio sul calcolo della corrispondente tariffa a copertura. Sempre per effetto di una efficace azione di recupero dell’evasione, si segnala anche nel 2025 un incremento dei metri quadrati imponibili sia per le utenze domestiche che non domestiche; in particolare le utenze domestiche passano da 4.059.218 m² (2024) a 4.090.241 m² (2025) e le utenze non domestiche passano da 1.602.778 m² (2024) a 1.682.453 m² (2025). Il gestore del servizio Aprica ha dunque provveduto, d’intesa con il Servizio Entrate Tributarie del Comune, a elaborare il sistema tariffario 2025 dando copertura al costo del servizio stabilito in 10.761.852 €, da distribuire su 36.420 utenti domestici e 4.710 utenti non domestici».

Insomma, sono aumentate le multe a chi abbandona i rifiuti ed è cresciuta la base imponibile su cui distribuire gli aumenti. Da qui l’incremento medio per le utenze domestiche di circa il 4,7% e quello delle non domestiche del 5,9%.


Qualche esempio: «Per una utenza domestica, famiglia composta da 2 persone che vive in un appartamento di 80 m², a fronte di una tariffa 2024 di 145,41 €, l’incremento nel 2025 è di 6,03 € (+4,2%), con un numero minimo di svuotamenti fatturati in acconto pari a 8 (contenitore da 60 litri). Per una utenza domestica, famiglia composta da 4 persone che vive in un appartamento di 120 m² a fronte di una tariffa 2024 di 259,63 €, l’incremento nel 2025 è di 12,73 € (+4,9%), con un numero minimo di svuotamenti fatturati in acconto pari a 11 (contenitore da 60 litri). Per una utenza non domestica, ad esempio un bar con superficie di 125 m², a fronte di una tariffa 2024 di 3.103,28 €, l’incremento 2025 è di 186,44 € (+6,0%), con un numero minimo di svuotamenti fatturati in acconto pari a 19.500 litri».


Ma poi «il secondo obiettivo perseguito dal sistema tariffario proposto è stato quello di incrementare la quota di tariffa variabile che dipende direttamente dal comportamento degli utenti; in particolare si è ridotto rispetto all’anno precedente il numero minimo di svuotamenti assegnati e fatturati in acconto (minimi garantiti): del 30% per le utenze domestiche e del 10% per le utenze non domestiche». Questo perché «si è verificato che, mediamente, l’utenza ne aveva utilizzati il 30% in meno rispetto a quelli pagati in acconto nel 2024. Nella tariffa 2025 si è tenuto conto quindi di una riduzione dell’acconto nella parte corrispettiva e della valorizzazione dei comportamenti virtuosi da parte dell’utenza, con un quantitativo minimo garantito più in linea con l’uso effettivo e quindi più equo e non sovrastimato».


Sulla questione famiglie numerose, Pasquali spiega che «sono state mantenute per il 2025 le agevolazioni già previste dal Regolamento TARIC del Comune, che prevede, per famiglie con più di due figli fiscalmente a carico una riduzione del 20% della tariffa. Inoltre nel 2025 è entrato in vigore per le utenze domestiche il bonus sociale rifiuti, come già per gas/energia elettrica/acqua, consistente in una riduzione del 25% della tariffa a favore dei nuclei familiari con ISEE non superiore a 9.530 € (elevato a 20.000 € per i nuclei con almeno quattro figli)».

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