L'ANALISI
31 Agosto 2025 - 15:43
Foto: FotoLive/Leonardo Calvi
CREMONA - Il Po ancora gonfio, la corrente che in alcuni momenti della giornata ha superato i 10 nodi (quasi 20 chilometri all'ora) e una visibilità di neppure 10 centimetri non hanno permesso ai sommozzatori dei vigili del fuoco di immergersi e trovare una soluzione per recuperare il corpo e l'auto della 67enne che ieri mattina si è tolta la vita gettandosi nel fiume con la sua Fiat 500L, trovando un varco tra le zattere di fronte alla canottieri Baldesio. La donna ha lasciato una lettera di addio ai suoi famigliari. Dipende infatti dall'ispezione subacquea degli esperti sommozzatori del nucleo di Milano quale modalità adottare per il recupero.
Intanto in mattinata i vigili del fuoco di Cremona hanno fatto un'ispezione sul lungo Po Europa e nel parco adiacente alla Mac; l'auto infatti è posata sul fondo prospiciente alla società motonautica, sotto le zattere, ma la squadra ha dovuto prendere atto che le condizioni del fiume non sono cambiate rispetto a ieri ed è fondamentale che i nostri sub possano andare sotto e darci delle indicazioni.
Sembrerebbero comunque tre le possibilità al vaglio: l'utilizzo dei grandi palloni, che una volta agganciati all'auto e riempiti di aria compressa riporterebbero a galla la vettura; l'intervento di una draga dotata di "ragno", che solleverebbe la 500 affondata; l'entrata in azione di un mezzo dei vigili del fuoco con un lungo braccio meccanico, sistemato sulla riva, tra la Mac e il parco, che aggancerebbe l'auto riportandola in superficie.
Soluzioni, meglio ribadirlo, che sono legate all'ispezione dei sommozzatori. Tutto dipende dal Po, che stamattina era sceso di una decina di centimetri, non sufficienti a portare avanti le operazioni; inoltre l'andamento del fiume è stato altalenante, pochi centimetri su per ridiscendere dopo qualche ora.
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