L'ANALISI
29 Agosto 2025 - 05:10
CASALMAGGIORE - Navigare in barca a vela sul lago di Garda per recuperare dopo un intervento di operazione al seno. Si chiama ‘Sailing Breast’ e vede coinvolta anche la sezione Andos (Associazione nazionale donne operate al seno) Oglio Po che ha la sede legale a Viadana e le sezioni a Casalmaggiore e Peschiera del Garda, nel veronese. Un progetto sperimentale e unico nel suo genere – che parte anche grazie dall’ospedale Pederzoli di Peschiera – che mira a portare nelle donne reduci dai delicati interventi chirurgici come possono essere quelli di tumore al seno benessere fisico e mentale a contatto con la bellezza del lago.
Dopo l’intervento chirurgico è frequente che le pazienti accusino disturbi motori e funzionali dell’arto superiore (riduzione di forza e mobilità, comparsa di linfedema, alterazione posturale), che possono incidere sulla sfera emotiva, relazionale e sociale.
Il progetto innovativo nasce dalla collaborazione tra l’unità operativa di riabilitazione dell’ospedale, il comitato Andos Oglio Po presieduto da Claudio Pagliari viadanese, chirurgo senologo onco-plastico presso il ‘Pederzoli’ di Peschiera del Garda, specialista in chirurgia generale e toracica e vicepresidente nazionale Andos, e l’associazione Garda Tribordo che mette a disposizione lo skipper e l’imbarcazione.
L’accesso al progetto e all’attività avviene con l’impegnativa medica per riabilitazione. Il Servizio sanitario nazionale copre i costi della fisioterapia, mentre quelli dell’imbarcazione sono a carico di Andos. Soddisfazione viene espressa da Loredana Dragotta, responsabile della sezione del Garda di Andos Oglio Po e infermiera all’interno del Pederzoli nel reparto di oncologia.
«C’è molta soddisfazione nel vedere partire questo progetto, per le pazienti è importante condividere questa esperienza con altre persone che sono state coinvolte nello stesso percorso di salute ed umano».
La vela viene spesso usata per il recupero da altre patologie e, basandosi sulla letteratura scientifica a disposizione, lo staff medico di fisiatria dell’ospedale ha deciso di allargare il raggio anche a queste patologie. Per quanto riguarda la riabilitazione della Breast Unit la referente progettuale è il medico Laura Roncari. Dopo il trattamento individuale in palestra – a cui sono sottoposte le donne operate – segue quello di gruppo in barca a vela, dove l’attività è coordinata da un fisioterapista dell’ospedale, dallo skipper e dalle volontarie della sezione del Garda.
Il progetto è stato pensato non solo per il recupero fisico del braccio, ma anche per aiutare le donne a tornare a vivere il mondo attorno a loro, malgrado le difficoltà che una malattia oncologica può portare. Per tante delle persone coinvolte si tratta della prima esperienza in barca a vela. Quindi l’attività sportiva velica si inserisce pure in un delicato momento personale, dopo l’operazione chirurgica che però non esclude eventuali altri trattamenti di chemio e radioterapia.
A partire dal 2019, sezione e comitato avevano promosso la prima edizione di ‘Navigandos’, progetto di sensibilizzazione e di velaterapia, nell’ambito delle iniziative dell’Ottobre in rosa, per la prevenzione del tumore al seno.
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