L'ANALISI
26 Agosto 2025 - 18:25
CREMONA - Il portone in ferro battuto della Caserma Manfredini si è spalancato: di là dall’ingresso, sullo sfondo, si staglia una muraglia di vetro, che riflette il sole. Nel mezzo, un’ampia corte, con il verde acceso delle aiuole, dove spuntano panchine, tavoli all’aperto. Sembra un’oasi.
Oggi è il secondo giorno di vita della nuova sede del Politecnico, che ha finalmente completato il suo trasloco. L’anno accademico inizia tra due settimane, ma già spuntano i primi studenti: entrano come se fossero i fortunati vincitori del biglietto d’oro della fabbrica di Willy Wonka, con l’inconfondibile atteggiamento da ‘turista’: occhi al cielo, testa alta, passo incerto.
C’è chi conosceva la vecchia sede, come il rappresentante degli studenti Marco Carabelli, e sa apprezzare la differenza: «Entrare qui è stata una sensazione estremamente particolare — confessa —. Sapevamo naturalmente delle dimensioni e degli spazi che il nuovo campus avrebbe avuto. Tuttavia, l’impatto visivo è stato notevole». Linee pulite, equilibrio estetico, sobrietà, eleganza. C’è anche (sulla destra, entrando da via Bissolati) un’intera ala riservata alle residenze per studenti, che non è sfuggita all’occhio dei primi visitatori. «Mi ha impressionato, in particolare, la cura degli alloggi — prosegue Carabelli — sufficientemente ampi da permettere ad un numero considerevole di studenti di vivere nel campus. Oggi arriveranno i primi ospiti, anche se la possibilità di fare richiesta è ancora aperta: le immatricolazioni chiudono il primo settembre».
Ma non tutti i punti di forza della nuova struttura sono visibili ad occhio nudo: accanto all’enorme edificio centrale, che ospita le aule in cui a breve incominceranno le lezioni del primo semestre 2025/2026, ci sono i tre laboratori: robotica agricola, fabbrica della bioenergia e acustica musicale. Non è certamente solo un dettaglio, come ben comprende Carabelli: «Gli strumenti che verranno implementati nei tre laboratori — spiega — sono di altissimo livello. Da un punto di vista scientifico, ci permetteranno davvero di approfondire ciò che studiamo. Inoltre, saranno fondamentali per contribuire ulteriormente alla ricerca nel nostro campo». Ma saranno anche un sostegno importante per le imprese che accetteranno di ‘approfittarne’, nell’ottica di quel nesso tra università ed economia che da tempo si ricerca sul territorio.
«Il politecnico è finalmente diventato il politecnico», commenta semplicemente Gregorio Cacialli, studente, che oggi ha visto per la prima volta la nuova sede. E aggiunge: «Con una struttura come questa, si alzano le aspettative sul nostro campus, che prima è stato sottovalutato. Così abbiamo mostrato la nostra forza come sede cremonese».
Insomma, il ‘nuovo Politecnico’ è già operativo. A partire da domani, inizieranno le sessioni d’esame. Oggi, invece, sono iniziati i pre-corsi per le matricole, che si preparano ad affrontare il loro cammino universitario. Tra questi c’è anche Raffaele, che non ha mai visto la vecchia sede, ma apprezza quella di via Bissolati: «Gli spazi sono moderni, puliti. La struttura è molto accogliente, anche perché le dimensioni non sono eccessive». Anche Margherita, che viene da Venezia, è al suo primo giorno da universitaria. «Il campus mi piace molto — ammette — soprattutto il verde dello spazio esterno. Penso che mi troverò bene».
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