Il borgo piange Carubelli

SONCINO - Storico dirigente dei pensionati negli anni d’oro e per praticamente un ventennio filato, mitico podista, punto di riferimento della comunità, papà amorevole. Se n’è andato all’improvviso a 82 anni e lo piange tutto il borgo. Ma se c’erano traguardi da tagliare e coppe da conquistare, metaforicamente, Mario Carubelli questi successi li ha inanellati tutti.

Non stupisce, anche solo per questo, che al funerale ci fosse mezzo paese. E non si tratta di un’iperbole ma di un conteggio matematico degli abitanti del borgo. Sorprende, ancora meno, che il cordoglio arrivi da ogni latitudine e longitudine, col commosso saluto dell’amministrazione, nelle parole di commiato dell’associazione Pensionati e Anziani e nel ricordo dei Podisti: «C’era sempre, ogni domenica. Ha corso finché ha potuto, trasmettendo poi la sua forza e la sua passione alla figlia Arianna».

Tutto qui? Macché. Soncinese dell’Anno nel 2006, persona virtuosa all’inverosimile, uomo che sapeva fare di conto e anche per questo tesoriere prediletto di praticamente ogni grande compagine solidale. Mario era anche uomo di mondo. Già, perché i ‘nonni’ del Gioiello sull’Oglio li scarrozzava lui. Guida, quasi capo-lupetto degli scout, non c'era vacanza che non partisse dalla via De’ Mercanti e non si concludesse su qualche riva o riviera a colpi di sorrisi che non portassero la sua firma. «Lo ricordiamo così come l’abbiamo sempre visto – raccontano gli amici della vita, i pensionati – seduto al tavolo, nella sala giochi a scherzare e dare consigli. Lascia un vuoto umano e culturale. Persona insostituibile».

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