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Lotta ai reati ambientali, giro di vite della polizia locale

Nuove regole del Codice della strada. Iubini: «Via libera all’identificazione tramite video»

Francesco Gottardi

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fgottardi@cremonaonline.it

26 Agosto 2025 - 05:15

Lotta ai reati ambientali, giro di vite della polizia locale

CREMONA - Un mozzicone di sigaretta gettato dal finestrino? Multa fino a 1.188 euro. Una lattina o una bottiglia? La sanzione parte da 1.500 e può arrivare a 18mila euro, con obbligo di segnalazione alla Procura. Comportamenti che non sono solo gesti di maleducazione, ma reati ambientali a tutti gli effetti, e che la Polizia locale di Cremona combatte attivamente, anche con nuovi strumenti sanzionatori. E ora alle forze dell’ordine basterà l’identificazione tramite le immagini di videosorveglianza per individuare e multare i responsabili.

Dal 9 agosto è infatti in vigore un decreto che inasprisce pesantemente le sanzioni del Codice della strada contro l’abbandono di rifiuti, dando al contempo agli agenti la possibilità di una contestazione differita attraverso l’uso delle immagini di videosorveglianza.

«Si tratta di norme che rendono più facile il lavoro per le forze dell’ordine», commenta il comandante della Polizia locale di Cremona, Luca Iubini. «Si può scampare alla contestazione immediata, ma ora si può risalire al responsabile tramite il sistema della videosorveglianza. La modifica dell’articolo 201 ci dà uno strumento codificato e quindi sicuramente più certo».

La multa, insomma, potrebbe non arrivare sul posto, ma direttamente a casa, recapitata dalla posta certificata dopo che le riprese di un impianto comunale, autostradale o privato avranno identificato il veicolo e il suo conducente. Ma la ratio della legge, spiega Iubini, non è solo punitiva: «È quella di evitare non solo inquinamento ma anche situazioni pericolose, ad esempio, in questo periodo di caldo torrido, possibili incendi che in alcune aree possono diventare un problema di pubblica sicurezza».

Il comandante Luca Iubini

Le norme colpiscono anche in modo durissimo chi usa l’auto per abbandonare rifiuti di grandi dimensioni in campagna o in aree industriali dismesse. In questi casi, oltre a sanzioni pecuniarie elevate, scatta la sospensione della patente da uno a sei mesi e la confisca del mezzo utilizzato per commettere il reato.

A vigilare sul territorio c’è il nucleo operativo ambientale edilizio della Polizia locale, un reparto specializzato che unisce il contrasto ai reati ambientali a quello al degrado urbano e agli abusi edilizi. Come spiega il vicecommissario Matteo Tosio, le infrazioni più frequenti restano l’errato conferimento della differenziata e l’abbandono di piccoli rifiuti fuori dai cestini. Tuttavia, le situazioni più critiche sono «l’abbandono di rifiuti, pericolosi e non, soprattutto nelle zone non centrali e quindi non direttamente controllate».

Proprio per questo il Comando ha voluto investire su un nucleo dedicato. Solo quest’anno sono già 11 i casi penali avviati per reati ambientali sul territorio cittadino. Un capitolo a parte merita il fenomeno dell’abbandono di veicoli. «Vengono lasciati su pubblica via o in spazi privati, creando degrado e un possibile danno ambientale con perdita di fluidi o batterie – spiega Tosio –. Cerchiamo di intervenire rimuovendo il veicolo, anche se il proprietario è irreperibile».

Con le nuove norme e il potenziamento del nucleo ambientale, Cremona si dota quindi di un arsenale completo per combattere il degrado e l’inquinamento, puntando sulla certezza della pena, sia amministrativa che penale, per chi non rispetta l’ambiente.

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