L'ANALISI
25 Luglio 2025 - 19:23
CREMONA - Identificato, costretto a ripulire le aree e denunciato. Vita dura per gli ‘scaricatori’ di rifiuti selvaggi e altra operazione del nucleo di Polizia ambientale urbana. «Una squadra che sta funzionando molto bene» afferma l’assessore con delega alla Polizia locale Santo Canale.
Le discariche selvagge, segnalate dal nostro giornale, avevano invaso alcuni terreni tra San Quirico e il Boschetto: la prima era a ridosso del passaggio a livello, la seconda ai lati di una stradina di campagna. Alcuni giorni dopo gli agenti della Polizia locale si erano messi in moto recandosi sul posto e iniziando le indagini. Analizzando i rifiuti i vigili ambientali sono riusciti a individuare il responsabile: «C’era di tutto — racconta Canale — armadi, cucina, elementi del bagno, materassi, perfino eternit. Con cura i nostri agenti sono risaliti al responsabile grazie ad alcuni elementi trovati tra i rifiuti. L’uomo è stato denunciato, ma non solo, è stato anche costretto a ripulire l’area, senza spese dunque per i cittadini virtuosi. Inoltre voglio ricordare che per l’abbandono di rifiuti la denuncia adesso è penale, e si rischia grosso per nulla: il servizio di raccolta opera a domicilio, basta mettersi d’accordo sul giorno di ritiro». Inoltre, la piazzola rifiuti di San Rocco è aperta (ai residenti) dal lunedì al sabato dalle 8 alle 12.30 e dalle 14 alle 17, e la domenica dalle 9.30 alle 12.30.
Il nucleo di Polizia ambientale urbana ha al comando un ufficiale ed è composto da tre agenti e si muove a 360 gradi, sotto la supervisione del comandante Luca Iubini, «dal cestino dei rifiuti che fa da ‘discarica selvaggia’ a reati ambientali di un certo tipo di livello — spiega Canale — questo è un fronte che ci sta molto a cuore». In effetti, il problema è molto sentito, soprattutto in alcune zone. Quella del Boschetto è una delle più calde, perché è facilmente raggiungibile (pur essendo in aperta campagna).
Tra la massicciata della ferrovia e la stradina, poco prima del passaggio a livello del Boschetto, c’è di tutto, dagli elettrodomestici ai giocattoli, dai bidoni alle bombole vuote, dai materassi agli armadietti. Altri fronti sono lo spazio aperto tra il vecchio posteggio di via Dante e il cavalcavia del cimitero, il sottopasso della tangenziale di via Brescia, la stessa strada che porta al palazzetto dello sport: di recente è stata falciata l’erba ed è emersa una quantità notevole di plastica. Inoltre piccole discariche (il fenomeno si è molto ridimensionato) ogni tanto si notano su via Acquaviva, mentre tra l’imbocco di via Riglio e il canale navigabile a volte il fenomeno raggiunge livelli di inciviltà difficili da comprendere: dopo la segnalazione di qualche cittadino, il servizio rifiuti bonifica la zona, ma dopo qualche giorno si è punto e a capo. Ed è impossibile posizionare una sbarra per impedire l’accesso ai mezzi degli ‘scaricatori’, come è stato fatto in altre zone, perché in quel tratto di strada operano alcune aziende. «Molti sono incivili e maleducati — conclude amaramente l’assessore Canale — fanno sprecare tempo e risorse; ma su questo fronte, ripeto, daremo battaglia a chi non si adatta alle regole civili».
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