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I NODI DI CA' DEL FERRO

Carcere: già tre disinfestazioni, ma le cimici restano

Il garante dei detenuti Ornella Bellezza: «Filo di comunicazione sospeso, nuova segnalazione»

Francesco Gottardi

Email:

fgottardi@cremonaonline.it

25 Agosto 2025 - 05:00

Già tre disinfestazioni, ma le cimici restano

La garante Ornella Bellezza

CREMONA - Dopo la denuncia dei radicali su una presunta infestazione da cimici da letto a Ca’ del Ferro arriva la risposta di Ornella Bellezza, garante provinciale dei diritti delle persone detenute. La segnalazione, i radicali l’avevano scritta anche al sindaco, Andrea Virgilio, ad Ats e ad Asst, ed era stata inviata giovedì, a breve distanza dalla visita ispettiva alla casa circondariale di via Ca’ del Ferro. La missiva ha denunciato la «grave situazione igienico-sanitaria del carcere di Cremona, causata da un’infestazione parassitaria ignota».

I radicali chiedevano al garante «quali azioni siano previste per contenere l’infestazione e prevenirne la diffusione dentro e fuori dall’istituto, nonché quali campagne informative e sanitarie si intenda avviare, per evitare nuovi focolai mentre diverse persone detenute hanno dichiarato di essere state sottoposte a trattamento farmacologico con una pomata per la scabbia».

Ieri è arrivata la replica del garante che ha reso noto «un primo ciclo di interventi di disinfestazione tra giugno e luglio contro il propagarsi delle cimici da letto». La disinfestazione non sarebbe bastata però, come constatato dalla delegazione radicale nel corso della propria visita e, a quasi due mesi di distanza dai primi interventi, i parassiti tormentano ancora i detenuti a Ca’ del Ferro. Sollecitata dalla nuova richiesta, Bellezza ha trasmesso la segnalazione alle autorità sanitarie per un nuovo intervento.

La delegazione del Partito Radicale in vista ispettiva in carcere il 15 agosto

Il Garante ha ricordato, tra l’altro, come «la tutela dei diritti delle persone presenti negli istituti penitenziari italiani è uno dei principali compiti del garante». Bellezza specifica che la presenza in struttura, l’ultima volta il 14 agosto, aveva proprio lo scopo di «verificare il rispetto dei diritti fondamentali dei soggetti e, in caso di eventuali violazioni, procedere alle debite segnalazioni». Bellezza spiega anche che in questi anni il rapporto tra la popolazione carceraria e la figura di riferimento è stato «consolidato e positivo». A richiedere un colloquio individuale con il garante, negli anni di attività di Bellezza è stato circa il 7% della popolazione detenuta.

Nella sua risposta, il garante ha evidenziato come il dialogo consolidato con l’amministrazione penitenziaria, in particolare con la direttrice Rossella Padula (attualmente in ferie), abbia «significativamente contribuito al superamento delle criticità» emerse nel tempo in diverse situazioni. Tuttavia, proprio per l’assenza della dottoressa Padula, attualmente sostituita dalla direttrice reggente Giulia Antonicelli, si sarebbe spezzato quel filo operativo sempre adottato in precedenza. Insomma, manca la direttrice, e i protocolli di intervento saltano, o vengono rimandati.

Riguardo al problema specifico dell’infestazione parassitaria, il garante ha confermato di aver ricevuto la lettera di segnalazione datata 21 agosto e di averla «contestualmente trasmessa alle autorità competenti per la corretta analisi e l’adozione di risoluzioni idonee e tempestive». Nella nota si fa riferimento a una comunicazione del 31 luglio 2025 della stessa amministrazione penitenziaria nella quale venivano documentati «3 interventi di disinfestazione da cimici da letto a cura di ditta specializzata» effettuati il 4 giugno, 30 giugno e 8 luglio 2025.

Pur avendo preso atto della nuova segnalazione a firma di Maria Antonietta Farina Coscioni, Maria Teresa Molaschi e Gino Ruggeri — che durante la visita del 15 agosto erano accompagnati dal comandante del reparto polizia penitenziaria Maria Letizia Tognali e dall’assistente capo Adriano Botti — il garante ha quindi deciso di inoltrare la documentazione «per una definitiva risoluzione della problematica».

La risposta del garante, pur riconoscendo le criticità segnalate nel tempo dai rappresentanti dei detenuti, sembra dunque demandare la soluzione del problema alle autorità sanitarie competenti, dopo aver documentato gli interventi già effettuati dall’amministrazione penitenziaria. Quel che è certo è che, tra personale in ferie e cronicamente sottodimensionato, e lungaggini burocratiche, i parassiti sono rimasti a infestare le celle delle persone detenute che restano in attesa di una soluzione.

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