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NUOVA LOGISTICA. I NODI

Picenengo boccia la Zls: «Cemento, tir e traffico»

Il Comitato: «Inaccettabili gli incentivi pubblici sulle aree di via Sesto, isolate dal porto»

Francesco Gottardi

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fgottardi@cremonaonline.it

15 Agosto 2025 - 07:00

Picenengo stralcia la Zls «Cemento, tir e traffico»

Il progetto e via Sesto

CREMONA - Nel pieno della quiete agostana, il Comitato dei cittadini di Picenengo riaccende il dibattito politico cremonese. Lo fa prendendo posizione «in modo chiaro contro l’inclusione delle aree destinate alla logistica della nostra frazione all’interno della Zona logistica semplificata (Zsl) delle aree portuali di Cremona». La richiesta è che «questi interventi vengano subito stralciati dalla pianificazione strategica e da ogni possibile accesso a incentivi pubblici».

A partire dal caso del polo logistico, che dovrebbe sorgere sui campi di via Sesto, il Comitato guarda in controluce alla visione di sviluppo economico del territorio, di cui la Zls è bandiera. «Non siamo contrari allo sviluppo – specificano dal Comitato –, ma a un’idea di sviluppo che scarica i suoi effetti negativi su chi vive il territorio ogni giorno. Picenengo non può diventare un’area di sacrificio per scelte calate dall’alto e guidate da interessi economici estranei al bene comune».

Il porto Canale al centro del progetto di Zona logistica semplificata (Zls)

L’uscita pubblica si inserisce in una battaglia contro la costruzione del centro logistico: «Il progetto presentato ormai due anni or sono, è sottoposto in questa fase a Valutazione di impatto ambientale, proprio in conseguenza degli approfondimenti richiesti dagli enti di controllo». Mentre il dibattito opportunità, necessità e costi ambientali dell’opera attende il verdetto della Via, il polo logistico è stato inserito nelle aree della Zls, recentemente costituita, all’interno della quale agevolazioni e sgravi economici dovrebbero ‘attirare’ aziende e attività produttive.

Insieme ai campi sui quali dovrebbe sorgere il polo logistico un’altra area di via Sesto (che spicca come ‘satellite’ dell’area portuale) è stata inserita nel piano: si tratta dell’area ex-Scac, nei pressi del centro commerciale Cremona Po, dismessa da molti anni e che, secondo il Comitato «mal si adatta ad usi per la movimentazione delle merci». 

Le aree su cui dovrebbe sorgere il polo logistico in via Sesto che per il Comitato non dovrebbe essere inserito nella Zls

I cittadini di Picenengo hanno seguito da vicino l’evoluzione dei progetti: «Nel primo caso, si tratta di un’opera il cui iter realizzativo è già avviato da tempo, pensato e programmato senza il supporto della Zls, quindi in piena autonomia finanziaria e senza la necessità di contributi pubblici. Nel secondo, ad oggi, pare si tratti di una proposta preliminare, probabilmente scaturita proprio dalla presenza delle agevolazioni pubbliche in un’area per la quale fino a poco tempo fa era prevista la realizzazione di un sottopasso ferroviario che la collegasse a via Milano, recentemente cancellato perché troppo vincolante e oneroso. Nel caso specifico, l’area non è adatta allo scopo per via dei limiti della rete viaria e dell’intenso traffico esistente».

Al centro delle preoccupazioni degli abitanti della frazione alle porte di Cremona, oltre al tema del consumo di suolo per quanto riguarda il polo logistico, c’è l’aumento del traffico su gomma: Tir e mezzi pesanti per il trasporto delle merci che «insisterebbero sulla via Castelleonese e sulla viabilità del centro commerciale, già molto congestionate».

Via Castelleone

Un tema ancor più spinoso vista la mancanza di collegamenti diretti con il porto: le due aree «non hanno alcuna relazione con le infrastrutture portuali e ferroviarie che presuppongono alla definizione della Zls, essendo totalmente scollegate dai nodi ferroviari di Cavatigozzi e del porto Canale». Per mettere in collegamento i due poli della zona semplificata i mezzi dovrebbero sfruttare la rete urbana. «Le condizioni della viabilità locale – scrive il Comitato – sono già oggi al limite, e un peggioramento avrebbe conseguenze dirette sulla vita quotidiana dei residenti: più traffico, più smog, più rumore, meno sicurezza».


Il Comitato cita la recente sentenza del Tar che «ribadisce come la libertà d’impresa non possa prevalere sulle scelte urbanistiche dei Comuni, soprattutto quando queste tutelano l’ambiente, il territorio e la salute pubblica» e le dichiarazioni sulla Zls del sindaco Andrea Virgilio «che ha posto l’accento esclusivamente sulle esigenze di sviluppo imprenditoriale senza alcun riferimento ai gravi problemi ambientali che affliggono il territorio cremonese».

Il nodo problematico è rappresentato dal sostegno pubblico a tali progetti: «I costi ambientali, sanitari e sociali e gli eventuali adeguamenti infrastrutturali necessari devono essere interamente a carico dei soggetti privati. Non è possibile accettare che le istituzioni impieghino risorse comuni per supportare interventi che nulla hanno a che fare con la logistica portuale e ferroviaria e che invece aggravano una situazione già critica in termini di viabilità, traffico e qualità dell’aria».

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