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Avvistamenti di lupi: «Temono l’uomo e di solito fuggono»

Esemplari a Castelvetro e nell’area del Parco Adda Sud. L’esperta Pagani spiega i comportamenti da tenere

Elisa Calamari

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14 Agosto 2025 - 07:54

Avvistamenti di lupi: «Temono l’uomo e di solito fuggono»

PO/ADDA - Negli ultimi giorni alcuni lupi sono stati avvistati a Castelvetro Piacentino (nella zona vicino all’A21) e nuovamente nell’area del Parco Adda Sud tra Pizzighettone, Grumello e Crotta. Anche alla luce delle recenti esche avvelenate che hanno causato la morte di tre cani in Alta Val d’Arda, Manuela Pagani, educatrice e consulente ambientale esperta in sostenibilità di Castelvetro, tenta di spiegare come comportarsi in caso di avvistamenti.

«Un lupo in pianura? Può accadere perché caprioli, cinghiali, nutrie, e cioè le loro prede, sono in pianura. I lupi le seguono e si muovono lungo i corsi d’acqua come Taro, Stirone, Arda, Nure, Chiavenna, Trebbia, ma anche Adda e Po che ha ampie zone ripariali con pochissime invasioni antropiche – spiega Pagani –. In pianura i lupi hanno imparato a mangiare dalle letamaie di allevamenti intensivi soprattutto di vacche, qualora vengano lasciati i resti delle placente o altro; a volte seguono anche i bidoni dell’umido in cui trovano residui alimentari e dunque è bene esporre il bidoncino solo la mattina del ritiro, magari in una gabbia di rete». A disorientare i branchi di lupi, secondo Pagani, è il bracconaggio: «Favorisce i fenomeni di dispersione e li fa avvicinare alle abitazioni. In ogni caso, come ogni selvatico, il lupo ha paura dell’uomo e tendenzialmente fugge. La brutta abitudine di abbandonare i segugi nei boschi ha determinato la conseguenza che alcuni branchi si siano nel corso degli anni specializzati nel predare cani piccoli e incapaci di difendersi. I lupi del nostro territorio hanno anche imparato a capire le differenze canine: il maremmano abile alla guardiania non è una buona preda, ma il cagnolino che insegue i caprioli potrebbe essere un ottimo spuntino. Per tale ragione – sottolinea – è bene che i cani nel bosco e in campagna siano gestiti, se liberi, con un’obbedienza perfetta in cui il cane sta vicino al proprietario sempre, o altrimenti con una longhina».

E se si nota un lupo vicino a casa? «Munirsi di dissuasori come flash luminosi, disturbi acustici e altro per evitare che abbia accesso libero – spiega l’esperta –, non fare sostare i cani liberi in giardino con recinti facilmente valicabili e abituarli a dormire in un spazio chiuso e protetto. É opportuno ricoverare anche il bestiame».

Infine, un commento sulle esche anti-lupo che a Vernasca sono costate la vita ai tre cani di una cremonese: «Sono terribili per tutti: fauna, bambini e animali domestici. Chi prepara le esche è talmente perverso che le rende così buone da essere ingoiate in un secondo e, spesso, vengono usati colori tali da farle sembrare caramelle. Molti cani le mangiano e muoiono anche se legati al guinzaglio, cosa accaduta a Genova in questi giorni. Servirebbe un team di controllo sul territorio, con personale formato per cani antiveleno».

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