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Liuteria, Virgilio rilancia: «Insieme, ma per tutti»

Sulla legge regionale il sindaco replica a Ventura (FdI): «Favorire percorsi di convergenza»

Nicola Arrigoni

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narrigoni@laprovinciacr.it

09 Agosto 2025 - 17:58

Liuteria, Virgilio rilancia: «Insieme, ma per tutti»

Andrea Virgilio

CREMONA - La legge regionale di promozione e valorizzazione del saper fare liutario, promossa dal consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Marcello Ventura, è terreno di sfida politica che rischia, banalmente, di contrapporre l’iniziativa normativa con le azioni messe in atto in questi anni dal Comune, attraverso il Piano di salvaguardia del sapere fare liutario cremonese, nato dal riconoscimento Unesco della liuteria come ‘bene immateriale dell’umanità’. A difendere l’operato fatto dal Comune in questi anni e al tempo stesso a tendere la mano per una fattiva collaborazione, nel rispetto delle specificità istituzionali, è il primo cittadino.

SPIRITO DI COLLABORAZIONE

A intervenire dopo l’assessore alla cultura del Comune, Rodolfo Bona, è ora Andrea Virgilio che osserva: «In merito alle recenti dichiarazioni dell’assessore Bona, desidero ribadire la piena condivisione delle valutazioni espresse. Il Comune di Cremona, attraverso il proprio assessore, ha formulato osservazioni legittime e di rilievo sulla legge regionale in materia di liuteria appena approvata».

E aggiunge: «Nessuna contrapposizione, dunque, nei confronti del provvedimento; al contrario, esso rappresenta un’opportunità significativa per il nostro territorio, soprattutto considerando che, fino ad oggi, l’unica istituzione pubblica ad aver non solo manifestato l’esigenza di garantire un sistema complessivo della liuteria, ma anche attivato percorsi concreti e mirati a tale finalità è stato proprio il Comune di Cremona, attraverso l’attuazione del Piano di Salvaguardia, strumento volto a rafforzare la tenuta dell’intero sistema, in particolare promuovendo iniziative culturali condivise e processi formativi ispirati a principi di qualità e integrità professionale — prosegue —. Accogliamo quindi con favore una legge regionale che contribuisca in modo decisivo al sistema della liuteria cremonese. Proprio per questo respingo con decisione le valutazioni del consigliere Ventura: se Regione Lombardia, tramite i propri rappresentanti, intende collaborare alla costruzione di un sistema, ciò deve avvenire anche attraverso il pieno rispetto dell’istituzione comunale».

IL RUOLO DEL COMUNE

«Siamo consapevoli che alcune scelte e iniziative assunte in passato dal Comune di Cremona non siano state accolte unanimemente dal mondo della liuteria — prosegue il primo cittadino —. Il nostro impegno deve però rimanere quello di favorire, per quanto possibile, percorsi di convergenza e sviluppo. Siamo altrettanto consapevoli che il compito di un’istituzione non è limitarsi ad avallare posizioni altrui, ma assumersi la responsabilità di delineare e sostenere una prospettiva strategica, anche quando questa non incontra il consenso unanime.» 

L'ECOSISTEMA LIUTARIO

«L’ecosistema della liuteria è complesso, composto da una pluralità di attori, tra cui anche numerosi liutai che non si riconoscono in organismi intermedi di rappresentanza. La valorizzazione delle singole botteghe dei liutai non è soltanto un obiettivo culturale ed economico, ma un autentico tema di democrazia locale: un’eccellenza che è patrimonio di tutti deve poter dare voce al maggior numero possibile di protagonisti, riconoscendo il contributo di ciascuno e favorendo un dialogo ampio e inclusivo — analizza il primo cittadino —. Il sistema liutaio, infatti, comprende tanto le botteghe storiche di riconosciuta tradizione quanto le nuove realtà emergenti, che apportano linfa vitale e innovazione a un patrimonio artigianale unico. È per questo che il metodo di lavoro riveste un’importanza fondamentale. In questo senso, un incontro informale che genera azioni concrete finanziate con risorse pubbliche, senza la partecipazione dell’intero sistema liutaio, rappresenta un elemento problematico per l’istituzione che ho l’onore di rappresentare».

LE UNIVERSITÀ

E sul mancato coinvolgimento degli atenei cremonesi, il sindaco osserva: «Ancora più grave è il mancato coinvolgimento del sistema universitario: non si tratta di una questione marginale, né può essere liquidata con la promessa di un coinvolgimento in una fase successiva. Il sistema della liuteria cremonese deve essere rispettato nella sua interezza, anche nelle modalità di convocazione e di interlocuzione con i diversi attori che lo compongono. Ritengo che tale confronto avrebbe dovuto precedere la definizione stessa della legge regionale». 

RISPETTO ISTITUZIONALE

«Il metodo e il rispetto reciproco tra istituzioni non sono elementi accessori, ma precondizioni per un’azione efficace. Non ci si può muovere in modo disordinato o superficiale: il rischio è quello di elaborare dichiarazioni di visione strategica che poi si traducono in azioni marginali o ridondanti, come iniziative promozionali datate o eventi slegati da una progettualità di ampio respiro, che finiscono per sovrapporsi e disperdere risorse invece di valorizzare in modo unitario l’eccellenza della liuteria cremonese. A maggior ragione, appare paradossale che questa legge, nata con presupposti dichiarati di carattere economico e di contrasto alla contraffazione e alla concorrenza sleale, finisca nella fase definita dal consigliere Ventura come ‘operativa’ per sorvolare in modo clamoroso proprio su questi aspetti centrali». 

AGIRE INSIEME

«Sarebbe invece auspicabile una reale complementarietà di azioni, capace di partire dai percorsi già avviati per potenziare e valorizzare ulteriori iniziative, proprio grazie agli strumenti e alle opportunità offerte dalla nuova legge regionale — conclude il sindaco Virgilio —. Solo in questo modo la normativa potrà tradursi in un effettivo rafforzamento del sistema liutaio, in grado di tutelare la liuteria cremonese contro le minacce della contraffazione e della concorrenza sleale, e al contempo consolidarne il prestigio internazionale, proiettando nel mondo l’immagine di un patrimonio artigianale e culturale unico».

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