Cerca

Eventi

Tutti gli appuntamenti

Eventi

CASALMAGGIORE

Restauro di Santo Stefano, la terza fase è in arrivo

Verranno introdotte modifiche alla viabilità che resteranno in vigore per undici mesi

Davide Luigi Bazzani

Email:

davideluigibazzani@gmail.com

09 Agosto 2025 - 05:10

Restauro di Santo Stefano, la terza fase è in arrivo

CASALMAGGIORE - È partita ufficialmente la terza e ultima fase del restauro del Duomo di Santo Stefano, un progetto articolato che chiude un lungo percorso di messa in sicurezza e valorizzazione dello storico edificio. A confermarlo è il responsabile dei lavori, il geometra Stefano Busi, che annuncia l’arrivo della ditta esecutrice Pontec nella settimana successiva a Ferragosto. Con l’avvio del cantiere verranno introdotte modifiche importanti alla viabilità locale, che resteranno in vigore per circa undici mesi, fino al 30 giugno 2026, data fissata per la conclusione dei lavori.


Il nuovo intervento riguarda il completamento della copertura anteriore del Duomo, partendo dal campanile e arrivando fino alla zona della cripta. «Il costo del lotto - ricorda Busi - è di 500mila euro, come per le due fasi precedenti, per un investimento complessivo di 1,5 milioni di euro, coperto al 70% da contributi Cei (Conferenza episcopale italiana). La divisione in tre lotti è stata necessaria per rispettare i massimali della Cei. Il restante 30% resta a carico della parrocchia, che da mesi si impegna a sensibilizzare la cittadinanza». A dimostrazione del via alle opere ci sono i cartelli con le indicazioni tecniche e temporali esposti all’esterno dell’edificio sacro.


Il parroco, don Claudio Rubagotti, ha ribadito in diverse occasioni quanto sia fondamentale il contributo dei fedeli: «Le parrocchie di San Leonardo e di Santo Stefano sono impegnate, oltre che nella vita pastorale, anche nel mantenere le strutture che la storia ha consegnato alle comunità cristiane. Per questo servono atti di generosità».

don Claudio Rubagotti


I lavori sono curati dallo studio tecnico Busi & Associati e comportano impatti concreti sulla viabilità nel centro cittadino. L’ordinanza firmata dal comandante della Polizia locale Silvio Biffi prevede limitazioni a transito e sosta in varie aree attorno al Duomo. In piazza Marini, dove sarà installata una gru per tutta la durata dei lavori, sarà vietato il passaggio a veicoli e pedoni, fatta eccezione per l’accesso pedonale al Duomo tramite le due scalinate laterali. Sarà inoltre attivo il divieto di sosta con rimozione forzata su tutta l’area laterale alla scalinata centrale, in via Formis (dal civico 4 all’ingresso laterale del Duomo) e in via Favagrossa (dal civico 9 al civico 65). In un tratto di via Formis sarà vietato anche il transito pedonale, con obbligo di utilizzare il marciapiede opposto.

Le prime due fasi del progetto hanno riguardato il recupero della lanterna della cupola e il restauro interno (primo lotto), e la messa in sicurezza del tamburo della cupola e della copertura dalla cappella dell’Ultima Cena all’abside (secondo lotto). Con questa terza e ultima fase, si interverrà sul tetto e sottotetto dall’abside fino alla cappella del Rosario e alla parte anteriore del Duomo.


Si tratta di un’opera rilevante non solo per il suo valore artistico e architettonico, ma anche per il significato simbolico e identitario che il Duomo rappresenta per la città. Da qui l’appello della parrocchia alla partecipazione concreta dei cittadini: il Duomo appartiene alla comunità, e il suo futuro passa anche dal senso di responsabilità condivisa. «Il fine ultimo - sottolinea don Claudio - è rendere fruibile il bene, consentendo ad esempio di salire e di godere di una prospettiva particolare. So che ai giovani piace molto come idea. Poi abbiamo anche il Palazzo Abbaziale, che è entrato nelle Dimore Storiche della Provincia di Cremona. Anche quello deve essere sempre più fruibile».


Tutta l’operazione di recupero del complesso immobiliare, ricorda Busi, «è iniziata nel 2008 e questo testimonia la portata dell’operazione». Il tutto è stato sempre attentamente seguito dall’Ufficio Beni Culturali Ecclesiastici della Diocesi (negli ultimi anni con la supervisione del responsabile don Gianluca Gaiardi) e dietro le indicazioni della Soprintendenza. I permessi da ottenere per procedere sono stati parecchi.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400