L'ANALISI
07 Agosto 2025 - 05:05
PIADENA DRIZZONA - Il decoro del cimitero comunale torna al centro del dibattito politico locale. Il 29 luglio scorso l’amministrazione ha emesso un’ordinanza con la quale si impone ai concessionari di tombe private in stato di abbandono o degrado di provvedere entro 30 giorni agli interventi di manutenzione necessari, con la minaccia di un intervento coattivo da parte del Comune e il successivo addebito delle spese ai responsabili. Un’iniziativa che intende rispondere a una situazione di incuria diffusa all’interno del cimitero, ma che non ha mancato di suscitare critiche.
A intervenire è il gruppo consiliare di minoranza Progetto Futuro, che per voce del capogruppo ed ex sindaco Matteo Priori esprime perplessità sul metodo adottato. «Il decoro è sempre ben accetto – afferma Priori – ma il sistema scelto risulta totalmente inadeguato. Il tempo concesso per effettuare i lavori è troppo ristretto e cade in un periodo come agosto, quando molte famiglie sono in ferie e reperire personale qualificato per ripristini più complessi risulta estremamente difficile». Progetto Futuro ha quindi protocollato un’interrogazione ufficiale, chiedendo chiarimenti puntuali all’Amministrazione.
Una delle prime questioni sollevate riguarda la modalità con cui sono stati individuati i concessionari inadempienti, dal momento che l’ordinanza è stata notificata principalmente mediante affissione e pubblicazione, senza un’individuazione precisa dei destinatari e senza l’invio di comunicazioni postali o via Pec.
Il gruppo chiede quindi con quale istruttoria tecnica siano state selezionate le tombe da includere nel provvedimento e quanti siano, ad oggi, i concessionari effettivamente raggiunti da una notifica individuale, distinguendo tra quelli informati tramite domicilio o posta elettronica certificata e quelli invece ancora non contattati. Altro nodo importante riguarda la sicurezza: Progetto Futuro vuole sapere se sia stata redatta una perizia tecnica che evidenzi i rischi igienico-sanitari o di sicurezza pubblica derivanti dallo stato delle tombe, e nel caso affermativo, ne chiede copia integrale da allegare alla risposta.
L’interrogazione solleva poi dubbi anche sul piano economico. Il gruppo di minoranza chiede di conoscere i criteri adottati e il piano finanziario dettagliato previsto per il recupero delle spese in caso di intervento coattivo da parte del Comune, chiedendo trasparenza su modalità e tempistiche. Si sollecita anche una spiegazione su eventuali forme di monitoraggio successive agli interventi, nonché chiarimenti sul ruolo che avranno gli uffici comunali nel verificare l’effettiva esecuzione delle opere.
Altro aspetto sollevato riguarda le modalità con cui il Comune intende garantire un contraddittorio effettivo, assicurandosi che i destinatari siano pienamente a conoscenza dell’ordinanza e messi in condizione di rispondere o fare osservazioni. Progetto Futuro chiede infine se siano già pervenute richieste formali di sospensione del provvedimento, istanze di accesso agli atti o ricorsi amministrativi da parte di cittadini interessati. Un passaggio particolarmente delicato, considerata la natura privata e talvolta storicamente rilevante delle sepolture: il gruppo invita infatti chiunque debba intervenire su tombe che presentano parti murarie deteriorate a rivolgersi a tecnici abilitati alle Belle Arti, data la possibile presenza di vincoli di tutela.
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