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I CONTI IN TASCA AI CREMONESI

Quelle tasse ‘nascoste’ per 251mila cittadini

Prelievi alla fonte, Iva, accise e canone Rai pesano in media 20mila euro a famiglia

La Provincia Redazione

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28 Luglio 2025 - 05:00

Quelle tasse ‘nascoste’ per 251mila cittadini

CREMONA - Lasciano il segno anche a Cremona e provincia le tasse prelevate alla fonte o ‘nascoste’. La ricerca realizzata dall’Ufficio Studi della Cgia di Mestre, resa nota nelle scorse ore, lascia pochi margini all’interpretazione.


«In oltre 9 casi su 10 - spiega il Centro Studi - le tasse e i contributi pagati dalle famiglie dei lavoratori dipendenti vengono prelevati alla fonte, ovvero sono defalcati dalla busta paga lorda o sono inclusi negli acquisti quotidiani di beni e di servizi. Stiamo parlando di tasse prelevate ‘alla fonte’ (ritenute Irpef, contributi Inps, ritenute addizionali Irpef) o ‘nascoste’ (Iva, accise, imposta Rc auto, Canone Rai, Bollo bancario, Iva si acquisti). Solo in poco meno di un caso su dieci - spiega la Cgia di Mestre - l’operazione avviene consapevolmente, vale a dire per mezzo di un pagamento cash od online o presso uno sportello bancario/postale».

Se si declinano questi dati a livello locale, i numeri sono di notevole rilievo. Su un totale di 269.987 contribuenti presenti in provincia di Cremona, i cittadini con reddito da lavoro dipendente sono 152.020 mentre coloro che percepiscono un reddito da pensione sono 99.445. Le altre due voci sono molto più basse: il reddito da lavoratori autonomi interessa 9.1836 persone mentre il reddito da partecipazione (tipicamente, la quota degli utili distribuita da una società in favore degli azionisti/soci a titolo di remunerazione del capitale di rischio investito) riguarda 12.625 residenti in provincia. La percentuale individuata dal Centro Studi della Cgia di Mestre, il 90% di tasse e contributi pagati, prelevati dalla busta paga o inclusi negli acquisti di tutti i giorni (Iva), si applica a livello locale quanto meno alle prime due voci di reddito, per un totale di oltre 251mila contribuenti.


Per l’anno in corso la Cgia di Mestre ha stimato in 20.231 euro il peso fiscale complessivo che grava su una famiglia italiana tipo composta da due lavoratori dipendenti (marito e moglie) con un figlio a carico. «Una famiglia media paga poco più di 20mila euro di tasse l’anno. Tra tasse prelevate alla fonte (ritenute Irpef, contributi previdenziali e addizionali Irpef) il gettito è pari a 12.504 euro (il 61,8 % del totale). Se aggiungiamo quelle ‘nascoste’, a cominciare dall’Iva, nelle casse dello Stato finiscono altri 7.087 euro (pari al 35% del totale). In altre parole, l’importo complessivo sottratto dalla busta paga lorda di questi due coniugi è pari a 19.591 euro (il 96,8% del prelievo totale). Pertanto, la coppia presa in esame deve tirar fuori fisicamente dal portafoglio poco meno di 640 euro all'anno di tasse (bollo auto e Tari) che ha una incidenza sul totale praticamente irrisoria (il 3,2%)».

Con questa elaborazione la Cgia segnala che il prelievo effettuato con il sostituto di imposta dà luogo a un rapporto tra il fisco e i lavoratori dipendenti molto diverso da quello intrattenuto dai lavoratori autonomi che sono chiamati a pagare in misura consapevole la gran parte del proprio carico fiscale; ciò determina nel cosiddetto popolo delle partite Iva un’insofferenza nei confronti delle tasse molto superiore a quella manifestata dai dipendenti. Per i dipendenti pagare è meno ‘doloroso’.

«Nel momento in cui il contribuente deve fare un bonifico o recarsi in banca per pagare l’Irpef o i contributi previdenziali, psicologicamente percepisce maggiormente il peso economico di questi versamenti rispetto a chi subisce il prelievo direttamente dalla busta paga. Nel momento in cui mettiamo mano al portafoglio - spiega la Cgia - prendiamo atto dell’entità del pagamento e di riflesso si ha contea del peso del Fisco. Diversamente, quando le imposte e i contributi vengono riscossi alla fonte, l’operazione è ‘astrattamente’ meno dolorosa, perché avviene inconsapevolmente».

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