L'ANALISI
27 Luglio 2025 - 12:40
La Palestra Spettacolo e la consigliera Chiara Capelletti
CREMONA - «Le priorità si scelgono. E se lo sport è davvero una di queste, allora bisogna dimostrarlo anche con i fatti». È l’attacco della consigliera Chiara Capelletti (FdI), formalizzato con un’interrogazione al consiglio comunale sullo stato in cui versano gli impianti sportivi cittadini.
Il dubbio: se l’amministrazione abbia fatto richiesta per partecipare «al recente bando di Regione Lombardia dedicato alla riqualificazione degli impianti sportivi», giudicato come «un’occasione concreta e importante per dare nuova vita a luoghi fondamentali della nostra città». Anche perché, ricorda Capelletti, altre realtà provinciali lo hanno fatto: si parla di 34 candidature, «24 da Comuni sotto i 3.000 abitanti e 10 da quelli sopra tale soglia». E aggiunge, amareggiata: «Non ho trovato notizie in merito al capoluogo».
La consigliera si dice perplessa: «Osservando le strutture sportive di Cremona, oggi, a poco meno di un mese dalla ripresa delle attività sportive, è difficile non provare profonda amarezza». E prosegue illustrando un ampio parterre di criticità: a cominciare dal PalaRadi, che presenta «esterni trascurati e un’illuminazione obsoleta, ingressi vecchi e malinconici, servizi igienici indecorosi con costanti perdite d’acqua, inesistente efficienza energetica su una struttura di questo tipo, assenza di spazi adeguati per gli standard dei campionati di A1 e A2».
C’è poi la Palestra Spettacolo, che «non riceve manutenzione da tempo, fatta salva la sostituzione obbligata di un canestro». L’elenco prosegue con le palestre scolastiche, molte delle quali ad uso delle società sportive, che «mostrano evidenti segni di deterioramento», e con i campetti ‘Roberto Telli’ al parco Sartori, «che avrebbero dovuto avere una pavimentazione regolamentare per la pratica del basket». Dulcis in fundo (ma non troppo): la piscina comunale, che «continua a vivere un travaglio irrisolto».
Capelletti prosegue incalzando: «Saranno pronti i tanto attesi nuovi spogliatoi del campo da calcio al Parco Po prima dell’inizio della nuova stagione? Sarà fatto uno sforzo per migliorare l’illuminazione di quella zona perennemente carente e che rende l’area poco sicura per gli atleti, soprattutto d’inverno?». Segno, conclude la consigliera, di una mancanza di interesse da parte dell’amministrazione per la Cremona sportiva, per «quei luoghi in cui si costruisce, ogni giorno, un pezzo importante della nostra comunità».
All’orizzonte, dunque, emerge un’apparente contraddizione. «Se davvero crediamo nello sport, possiamo permetterci di perdere occasioni come questa? Altri Comuni come Varese ad esempio hanno candidato progetti ambiziosi, legando sport e sostenibilità, efficientamento energetico e rilancio del palazzetto. E Cremona? Sì, è vero — aggiunge — questi bandi prevedono cofinanziamenti. Ma se si crede nel valore sociale dello sport, si trovano anche i mezzi».
«Ci sono temi che mi stanno molto a cuore - prosegue la consigliera - e che ritengo fondamentali per la crescita della nostra città. Tra questi c’è senza dubbio lo sport. La pratica sportiva, in particolare tra bambini e ragazzi, non è solo movimento: è educazione, prevenzione, inclusione, integrazione. Aiuta a sviluppare la concentrazione, la fiducia in sé stessi, la capacità di lavorare in gruppo. Lo sport insegna il rispetto delle regole e la convivenza».
La tendenza si posiziona in netto contrasto con i successi sportivi della città, come quelli della squadra di calcio cittadina: «Mentre monta l’emozione per l’inizio del prossimo campionato di calcio di Serie A — obietta Capelletti — Cremona può contare su una grande realtà professionistica come l’U.S. Cremonese, che grazie all’impegno del Cavalier Arvedi, ha garantito investimenti importanti in strutture all’avanguardia, come il Centro Sportivo Arvedi e lo stadio Zini, che presto diventerà di proprietà della società. È una ricchezza per la città, per la sua immagine e anche il Comune ne trae beneficio».
Lo sport, però, non finisce allo stadio Zini. «Accanto a questo — ricorda la consigliera — Cremona sportiva è viva grazie a decine e decine di associazioni, società sportive, società dilettantistiche e professionistiche, allenatori, educatori, volontari. Realtà che tengono in vita una pluralità di discipline e accolgono giovani, adulti e persone con disabilità. Realtà che vivono grazie a sponsor privati che continuano ad investire, a famiglie che pagano quote per attività dedicate alla crescita dei propri figli. Un patrimonio inestimabile che troppo spesso è messo alla prova da strutture inadeguate o dimenticate».
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