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Legionella, il bilancio: due vittime e 19 casi

Cinque persone tuttora ricoverate. L’esperta dell’Ats: «Pulire rubinetti e aria condizionata»

Elisa Calamari

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23 Luglio 2025 - 05:00

Legionella, il bilancio: due vittime e 19 casi

Un laboratorio di analisi e Cecilia Donzelli dell'Ats

CREMONA - Dall’inizio dell’anno ad oggi sono stati 19 i casi di legionellosi registrati nella nostra provincia, due purtroppo hanno portato al decesso delle persone colpite dal batterio killer: a perdere la vita sono stati una 92enne e un 60enne che era già affetto da altre patologie. A rischiare di più in seguito all’esposizione a legionella, infatti, sono anziani e persone fragili perché immunodepresse o malate.

Attualmente nel nostro territorio ci sono ancora cinque ricoverati in seguito al manifestarsi dei sintomi più severi dell’infezione, ma nessuno sarebbe in pericolo di vita. A fare il punto, ricordando anche i suggerimenti per prevenire la cosiddetta malattia del legionario, è Cecilia Donzelli, direttore della struttura Medicina preventiva nelle comunità di Ats Val Padana.


Premette che la legionella è un genere di batterio (oltre 60 specie) che si sviluppa negli ambienti acquatici tra i 20 e i 50 gradi. Il contagio avviene attraverso l’inalazione di minuscole gocce, ovvero tramite aerosol. Può proliferare specialmente nelle condotte e negli impianti con ristagni e calcare, non è possibile però il contagio da persona a persona né attraverso gli alimenti o bevendo. Naturalmente l’acqua potabile cremonese è sicura e controllata (come precisa nel box in alto anche Padania Acque) il problema può verificarsi però nelle tubature e nei rubinetti di casa, specialmente quelli meno utilizzati.

«Generalmente i sintomi sono lievi e simil-influenzali – tranquillizza Donzelli –. Raramente in persone di età avanzata, con malattie croniche, immunodepresse o grandi fumatrici, possono presentarsi anche i più seri sintomi polmonari, talvolta con risvolti neurologici. Fondamentale è il sospetto clinico, che porta all’accertamento della legionella e quindi all’assunzione degli adeguati antibiotici in grado di contrastare per tempo il batterio».


Contrariamente a quanto si pensa, la diffusione non avviene solo nei mesi estivi. Tanto che uno dei deceduti di quest’anno nel Cremonese ha contratto la legionella in inverno. I 19 pazienti registrati in provincia nel 2025 sono scollegati tra loro, nella maggior parte dei casi l’infezione si è sviluppata a causa della presenza del batterio proprio negli impianti dell’abitazione. In passato, invece, erano stati registrati casi gravi, e anche decessi, in seguito a soggiorni in luoghi di villeggiatura. Ecco perché l’attenzione deve essere alta sia durante le ferie sia al rientro a casa, dove magari gli impianti sono rimasti fermi per diversi giorni.


«Come ben spiegato in un video informativo pubblicato sui canali di Ats – continua Donzelli –, è fondamentale pulire bene i rubinetti e le guarnizioni, lasciare scorrere l’acqua a temperatura alta, specialmente quando non viene utilizzata da un po’, in particolare il rompigetto delle docce. Per quanto riguarda i condizionatori, vanno puliti i filtri ed effettuate le manutenzioni».

Nel caso in cui vengano riscontrati casi di legionellosi, l’Ats provvede a segnalare al settore Igiene ambientale: vengono avviati gli accertamenti necessari per individuare la presenza del batterio e dunque il luogo in cui è avvenuto il contagio. Seguono interventi di bonifica e, qualora si tratti di strutture pubbliche, si provvede all’idoneo monitoraggio e ad eventuali chiusure preventive temporanee delle aree per scongiurare altri contagi.

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