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CASALMAGGIORE

Il commercio è in crisi, luci spente nei negozi

Sono 377 gli esercizi censiti a fine 2024, 13 in meno rispetto all’anno precedente

Davide Luigi Bazzani

Email:

davideluigibazzani@gmail.com

23 Luglio 2025 - 05:10

Il commercio è in crisi, luci spente nei negozi

CASALMAGGIORE - Il settore commerciale di Casalmaggiore sta attraversando un momento delicato, con una riduzione delle attività tradizionali. Secondo i dati registrati nel Documento unico di programmazione 2026-2028, alla fine del 2024 gli esercizi censiti sono scesi a 377, tredici in meno rispetto all’anno precedente. La flessione riguarda soprattutto i negozi al dettaglio, che calano da 263 a 251, e i locali di somministrazione come bar e ristoranti, passati da 68 a 65. Unico comparto che registra una lieve crescita è quello dei servizi alla persona, con due nuove aperture tra parrucchieri ed estetisti, passati da 22 a 24.


Il consigliere comunale con delega al Commercio, Roberto Madesani (FdI), fotografa con chiarezza la situazione: «Purtroppo i dati che prendono in considerazione gli ultimi anni evidenziano una percentuale molto alta di chiusure di punti vendita nella nostra zona. È una problematica generalizzata, ma questo non può essere una scusa. I motivi sono diversi: in primis, l’utente tende sempre di più ad acquistare online, dove trova un servizio rapido e incredibile. Anche i centri commerciali, nati ultimamente come funghi, hanno portato alla chiusura di diverse attività in città. Come amministrazione e come Associazione Botteghe ci stiamo impegnando per invertire questo trend negativo. L’utente ha bisogno di servizi e il commerciante deve capirlo, adattandosi a questa nuova esigenza. L’unico settore in controtendenza, con nuove aperture continue, è quello della cura della persona – parrucchieri ed estetisti – perché lì non c’è concorrenza online: ciò che conta è il servizio».


Sul fronte delle Botteghe, il commerciante Paolo Bocchi osserva: «Il calo dei negozi di vicinato è un fenomeno diffuso ovunque, non solo a Casalmaggiore, complice soprattutto la concorrenza dell’online. Io proprio per questo ho cercato di contrastare questa crisi puntando sulla comunicazione digitale: da tre anni investiamo molto sui social, con contenuti video e interazioni costanti, e i risultati si vedono. La mia attività funziona bene. Credo che i commercianti debbano impegnarsi su questo fronte e allo stesso tempo garantire professionalitàqualità e negozi accattivanti. Un altro fattore chiave è mantenere vivo il paese: l’associazione Botteghe di Casalmaggiore, in collaborazione con la Pro Loco e con un consigliere delegato finalmente molto attivo, sta lavorando bene. Se paragoniamo Casalmaggiore ai paesi vicini, qui la situazione regge ancora. Serve creatività per adeguarsi alle nuove tendenze, ma le possibilità ci sono».


Dietro al calo del commercio di prossimità si intravedono anche dinamiche demografiche che rendono più difficile la ripresa. Negli ultimi anni il saldo naturale – la differenza tra nascite e decessi – è costantemente negativo. Nel 2023 si sono registrate solo 122 nascite a fronte di 166 decessi, con un saldo di -44. La situazione era stata ancora più drammatica nel 2020, anno della pandemia, quando i decessi avevano raggiunto quota 237 contro appena 117 nascite, con un saldo di -120. L’analisi storica mostra come la popolazione giovanile stia progressivamente calando, mentre la fascia degli over 65 cresce di anno in anno. Per far fronte a questo scenario, il Dup comunale prevede investimenti mirati al sostegno del commercio locale.

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