L'ANALISI
21 Luglio 2025 - 10:45
La polizia di Cremona
CREMONA - Ha depositato in Questura la denuncia per lesioni il liutaio giapponese di 42 anni che giovedì mattina era finito all’ospedale in codice giallo dopo essere stato affrontato in piazza Stradivari da una coppia di giovani, provocatori e ubriachi. E nel racconto dell’uomo prende corpo la possibilità che i responsabili siano componenti della ‘solita’ baby gang che imperversa in centro.
I due aggressori vengono descritti come «molto giovani, uno grande e grosso, alto circa 1,80, che non parlava e l’altro circa 1,65 che parlava italiano con accento straniero». Il piccolo si rivolgeva al grosso chiamandolo per nome: Alex. L’aggressione si è verificata intorno alle 4,20 in pieno centro, deserto a quell’ora. L’uomo, a Cremona da 20 anni, è stato inseguito e picchiato a pugni e calci più volte prima che gli aggressori venissero messi in fuga da un’automobilista di passaggio.
Non vi è stata richiesta di denaro, quindi non si è trattato di una rapina. È stata la stessa vittima a chiamare i soccorsi una volta tornato a casa, dopo che gli aggressori si erano allontanati. «Ero uscito — racconta il liutaio — per correre e mi sono fermato all’open shop davanti al Ponchielli per una bevanda, poi ho proseguito verso piazza Duomo, quando in piazza Stradivari mi sono accorto che due giovani in bici mi stavano seguendo. Si sono rivolti a me: ‘Sei cinese? Vuoi fermarti?’ Ma io stavo telefonando a un cliente in Giappone (a quell’ora è giorno) e non davo loro retta. Allora si sono innervositi sempre di più. ‘Siamo ubriachi e musulmani’, diceva il più piccolo».
Ma più che una rivendicazione di fede, piuttosto contraddittoria, sembra più una provocazione. «Nel cestino delle bici — racconta il liutaio — avevano diverse bottiglie di superalcolici».
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