L'ANALISI
17 Luglio 2025 - 10:25
CREMONA - Violenta aggressione a un liutaio giapponese di 42 anni che stamattina è finito all’ospedale in codice giallo dopo essere stato affrontato in piazza Stradivari da una coppia di giovani, forse minorenni, descritti dall’uomo come ubriachi. È successo intorno alle 4.20 del mattino in pieno centro, deserto a quell’ora. L’uomo, a Cremona da 20 anni, è stato inseguito e picchiato a pugni e calci più volte prima che gli aggressori venissero messi in fuga da un’automobilista di passaggio.
Non vi è stata richiesta di denaro, quindi non si è trattato di una rapina. È stata la stessa vittima a chiamare i soccorsi una volta tornato a casa, dopo che gli aggressori si erano allontanati. «Ero uscito — racconta il liutaio — per correre e mi sono fermato all’open shop davanti al teatro Ponchielli per una bevanda, poi ho proseguito verso piazza Duomo, quando in piazza Stradivari mi sono accorto che due giovani in bici mi stavano seguendo. Si sono rivolti a me: ‘Sei cinese? Vuoi fermarti?’ Ma io stavo telefonando in Giappone (a quell’ora è giorno) e non davo loro retta. Allora si sono innervositi sempre di più. ‘Siamo ubriachi e musulmani’, dicevano. Sono scesi dalla bici e mi hanno aggredito con pugni in faccia e in pancia. Io ho cercato di scappare verso l’angolo della libreria, ma mi hanno seguito. Sono caduto a terra e mi hanno preso a calci».
«Ho anche perso gli occhiali e il cellulare, che si è rotto - prosegue -. Mi sono rialzato e sono andato verso le Poste centrali, loro sempre dietro. Qui hanno cercato di colpirmi ancora. E poi davanti alla Bnl dove mi hanno sbattuto contro un’auto parcheggiata e mi hanno picchiato ancora con altri pugni e calci. A quel punto è arrivata un’auto. Ho chiesto aiuto, ma la conducente non si è fermata. Però mi ha visto ed è tornata indietro in retromarcia. A quel punto i due sono scappati. Tutta la vicenda è durata circa 15 minuti. I due erano vestiti di nero e uno parlava poco l’italiano, mentre l’altro è stato zitto tutto il tempo. Il più giovane e più piccolo era il capo e dava gli ordini all’altro chiamandolo Alex: ‘Alex, dai un pugno’ e quello eseguiva».
A soccorrere il 42enne un’ambulanza della Croce Verde, mentre il personale della Squadra Volanti della Questura ha raccolto la sua testimonianza. «Al pronto soccorso — racconta il liutaio — mi hanno medicato. Ho una forte botta ad una gamba. La situazione di Cremona è cambiata molto in questi anni. Non pensavo che una cosa del genere potesse accadere e specialmente al mattino. Ora non andrò più a correre al mattino così presto».
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