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Disturbi alimentari, approccio innovativo per ritrovare il rapporto con il proprio corpo

A Varese è attiva la Terapia dello Specchio, metodo sperimentale disponibile in pochi centri italiani e riconosciuto per l’efficacia nel trattamento della dispercezione corporea

Cinzia Franciò

Email:

cfrancio@laprovinciacr.it

16 Luglio 2025 - 09:09

Disturbi alimentari, approccio innovativo per ritrovare il rapporto con il proprio corpo

(Foto IA)

VARESE - In estate, tra costumi e vestiti leggeri, il disagio per il proprio corpo può acuirsi. È in questa stagione, ma non solo, che chi soffre di disturbi alimentari può sperimentare un’intensificazione dell’ansia legata all’immagine corporea. Un problema che in Italia riguarda oltre 3 milioni di persone e che a Varese trova una risposta innovativa in un approccio terapeutico disponibile solo in pochi centri: la cosiddetta Terapia dello Specchio.

A proporla è la clinica Villa Miralago, struttura accreditata con il Servizio Sanitario Nazionale e punto di riferimento per il trattamento dei disturbi dell’alimentazione. Il centro applica un modello italiano messo a punto da Laura Dalla Ragione, esperta riconosciuta nel settore e direttrice scientifica della Rete DCA USL 1 dell’Umbria.

La Terapia dello Specchio si basa su un’esposizione graduale e guidata alla propria immagine riflessa, senza filtri o distorsioni. Il paziente è accompagnato nella descrizione oggettiva del proprio corpo, senza giudizio, per riscoprirne funzione, confini e significato emotivo. “L’obiettivo – spiega Moreno Mattioli, coordinatore dell’area psicoterapia di Villa Miralago – è aiutare i pazienti a ridurre l’autocritica e a recuperare un rapporto funzionale e meno doloroso con il proprio corpo”.

Non si tratta solo di uno strumento terapeutico, ma di un percorso di consapevolezza: “Quando l’immagine interiore entra in conflitto con l’aspetto percepito – chiarisce Alessandro Raggi, psicoterapeuta e vicepresidente della Fondazione Ananke – emergono vissuti di inadeguatezza e crisi d’identitàgiudizio estetico e a ricostruire l’identità corporea”.

La Fondazione Ananke, che promuove ricerca clinica indipendente grazie a donazioni private, ha contribuito allo sviluppo di questo protocollo semi-strutturato, considerato tra i più efficaci nel trattare la dispercezione corporea: una rappresentazione distorta del corpo che può portare a isolamento sociale e profondo disagio.

“Il corpo è visibile, confrontabile, oggetto di giudizio – spiega ancora Raggi –. Ma per chi ha un disturbo alimentare diventa spesso fonte di insicurezza e angoscia. La Terapia dello Specchio favorisce una graduale gestione delle emozioni fino alla loro trasformazione in esperienze meno invalidanti”.

Un metodo che non promette miracoli ma che, se inserito in percorsi terapeutici strutturati come quelli di Villa Miralago, si è rivelato un valido supporto per centinaia di pazienti provenienti da tutta Italia. “Crediamo fortemente nel valore scientifico ed emotivo di questa tecnica – conclude Mattioli – perché aiuta le persone a riappropriarsi del proprio corpo con uno sguardo nuovo, più umano, più compassionevole”.


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