L'ANALISI
15 Luglio 2025 - 05:20
CELLA DATI - Un’ora fuori casa. Il tempo di uscire a fare qualche commissione e al rientro l’abitazione completamente svaligiata. È successo a Cella Dati, ad una anziana signora che vive da sempre in paese ed è molto conosciuta. Una devastazione totale, come la stessa donna l’ha definita, per un notevole bottino tra ricordi di famiglia e oggetti di argenteria completamente razziati.
«Sono così affranta – racconta ancora scossa, ma molto lucida, la donna, che preferisce rimanere anonima – da quanto è successo perché ti senti impotente e umiliata da questi gesti. La mia casa, i ricordi di una vita, completamenti devastati e cancellati, ogni angolo controllato e saccheggiato; hanno rovistato negli armadi, nei cassetti, ho perfino trovato aperti gli sportelli di forno e lavatrice, come se potessi nascondere qualcosa lì dentro. Sono stati anche fatti passare alcuni tavoli di quelli richiudibili. Non mi sarei mai aspettata una cosa del genere, non pensavo che sarebbe stata un’esperienza così traumatizzante e che avrebbe lasciato una ferita così profonda. Non dormo più e sono terrorizzata».
La donna, che vive sola, ma è aiutata da vicini di casa poiché la figlia non abita con lei, nei giorni scorsi era uscita per alcune commissioni; al rientro dopo circa un’ora, l’amara sorpresa. «Sono arrivata a casa, ho visto che il cancellino era aperto, ma non ci ho fatto caso più di tanto perché volevo entrare a sistemare la spesa e mettere il gelato al fresco. Mentre sono in giardino e cerco le chiavi per entrare in casa mi trovo davanti un uomo con il cappellino, la pettorina con scritto carabinieri, ma soprattutto il volto coperto».
Un dettaglio che non le è sfuggito. «Mi dice che stavano controllando perché fuori dalla casa accanto alla mia avevano ritrovato il passaporto della mia vicina di casa che probabilmente aveva subito un furto. Dunque volevano accertarsi che non mi fosse toccata la stessa sorte. Ma io, non so come, ho risposto che avrei chiamato il 118 perché i carabinieri non hanno il volto coperto».
Una lucidità e una freddezza eccezionali che di fatto hanno fatto dileguare il malvivente evitando anche ben più gravi conseguenze. Capito però cosa era successo l’anziana è entrata in fretta in casa. «Probabilmente mi curavano, quella mattina poi mia figlia non è potuta venire come invece fa di solito; hanno agito molto rapidamente, sono entrati dalla porta principale e stando ai primi accertamenti fatti dalle forze dell’ordine non devono essere stati nemmeno pochi».
Un particolare che giustificherebbe anche la velocità con cui il colpo è stato messo a segno, anche se al momento rimane solo una ipotesi. «Dalla cantina al primo piano ogni stanza è stata fatta passare. Mi hanno portato via oggetti d’argenteria e tanti ricordi di famiglia. Gioielli e soldi in casa non ne ho, ma tutte le mie belle cose, appartenute alla mia famiglia, non ci sono più. E quando ti sottraggono quello che rientra nella sfera del valore affettivo fa ancora più male. Abbiamo fatto le denunce del caso, non so se servirà a prendere quei farabutti, anche perché come i carabinieri mi hanno ribadito casi come il mio sono all’ordine del giorno. Però vorrei solo dire di stare attenti, è un’esperienza talmente brutta che non la auguro davvero a nessuno».
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