L'ANALISI
15 Luglio 2025 - 05:15
CREMONA - La tradizione e il futuro della liuteria cremonese hanno lo sguardo luminoso di Filippo Anselmi, liutaio di 26 anni con la passione per i violini nutrita fin da piccolo, giovane artigiano che ha coronato un sogno: aprire la sua bottega. «Fin dalle elementari ho capito che costruire violini era ciò che volevo fare – racconta nella zona d’accoglienza dei clienti della sua bottega che profuma ancora di nuovo -. Mi ricordo che eravamo andati a vedere i violini in palazzo Comunale, ne rimasi affascinato. Mi colpì il racconto di come da un pezzo di legno grezzo si potesse arrivare a costruire un violino che dà voce alla musica. Quella fascinazione è cresciuta dentro di me. Non da ultimo, credo, che determinante sia stato essere vicino di casa di Stefano Trabucchi. Fin da piccolo ho avuto dimestichezza con legni, pezzi di violino, quelli, in un certo senso, erano i miei giochi. Forse per questo quando si è trattato di scegliere la scuola superiore non avevo dubbi: la liuteria per me era una cosa naturale che mi apparteneva».
Nel racconto di Anselmi c’è passione e determinazione, c’è la consapevolezza di una vocazione che ha trovato un suo compimento: «A scuola ho avuto come maestri Wanna Zambelli prima e poi Angelo Sperzaga – racconta -. Finita la scuola sono stato per un anno e mezzo da Edgar Russ, poi il Covid ha stoppato tutto. Trabucchi mi ha, poi, accolto nella sua bottega con un contratto di apprendistato e lì mi sono fatto le ossa, ho cominciato a costruire i primi violini a entrare nel merito delle cose».
Ma tutto ciò al giovane erede di Stradivari non basta e ad un certo punto è arrivata l’ora del gran passo: «Quando ai miei genitori ho detto che volevo aprire bottega, mi hanno guardato un poco preoccupati, mio papà fa l’operaio e mia mamma l’infermiera e quindi sono lavoratori dipendenti e l’idea di mettersi in proprio non è nella loro forma mentis – spiega -. Mi hanno comunque sostenuto nella mia scelta, così come la mia fidanzata Eleonora mi è stata a fianco in questo passaggio. Si è trattato di apporti importanti, così come determinante è stato l’aiuto di Confartigianato nel guidarmi in tutte le procedure necessarie per aprire una attività. Aprendo bottega ho realizzato un sogno, ho sempre voluto avere un mio laboratorio, girare il mondo con i miei violini, poter fare della mia passione un lavoro. Per questo sono felice della mia bottega, ma ora inizia il bello».
Ma prima di entrare nel merito sugli impegni futuri Anselmi ci tiene a dare un confine alla sua prassi di liutaio: «Per ora nel costruire i violini mi ispiro ai modelli di Guarneri del Gesù, Stradivari e Testore – spiega -. Quando ho qualche dubbio chiedo ai miei maestri o a Trabucchi. Ora sto lavorando per essere pronto per Mondomusica dove avrò un mio stand. Vorrei aver pronto tre o quattro strumenti da mostrare ai possibili clienti. Diciamo che il salone dedicato alla liuteria di Cremona Musica sarà un poco il mio battesimo del fuoco. Per questo quest’anno riuscirò a fare una settimana al massimo dieci giorni di vacanza, poi devo lavorare per raggiungere il mio obiettivo».
Qualche cliente Anselmi ce lo ha già: «Ho tenuto e coltivato i contatti che in quattro anni ho maturato lavorando da Trabucchi, poi sto usando i social per farmi conoscere e mostrare come lavoro – racconta -. Pian piano sto mettendo a posto tutti i tasselli, il mio sogno è viaggiare per il mondo, fare le fiere e far conoscere il mio lavoro, il debutto a Mondomusica».
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