L'ANALISI
12 Luglio 2025 - 19:12
CALVATONE - Il Gal Oglio Po prosegue il proprio impegno nel costruire una rete solida tra i Comuni del territorio, in un momento storico in cui le piccole amministrazioni si trovano ad affrontare sfide crescenti con sempre meno risorse. Grazie al progetto ‘Smart Community – Villaggi sostenibili, connessi e integrati’, approvato da Regione Lombardia a supporto delle aree rurali, il Gal ha avviato da marzo 2024 un percorso condiviso con i suoi 31 Comuni soci per analizzare bisogni, valutare possibilità di aggregazione dei servizi e definire soluzioni gestionali più moderne.
Tra aprile e luglio 2024 è stata realizzata una ricognizione sul campo che ha coinvolto i territori per conoscere lo stato attuale dei servizi e le criticità amministrative. L’analisi è stata curata dal gruppo Nomisma, dal gruppo Maggioli e dalla professoressa Marzia De Donno, docente di Diritto amministrativo all’Università di Ferrara. I risultati sono stati presentati ai Soci del Gal – una rete di 67 realtà, tra cui i 31 Comuni aderenti, le Province di Cremona e Mantova, le Camere di Commercio di tre province, le principali associazioni di categoria economica e soggetti del terzo settore. L’incontro ha permesso di illustrare modelli organizzativi innovativi e più rispondenti alle esigenze delle amministrazioni locali.
«L’Oglio Po è area omogenea con caratteristiche di ruralità secondo i parametri dell’Unione Europea fin dal 2002, è sovraprovinciale (cade tra Cremona e Mantova) e supera i concetti di cui ultimamente si parla che riflettono principi correlati ai vecchi distretti sanitari. È un anno e mezzo che stiamo investendo e aggiornando i nostri Comuni, che ci hanno chiesto di andare avanti», ha ricordato il presidente del Gal, Domenico Maschi.
A lui fa eco il vicepresidente Stefano Alquati, che conferma la volontà di dare continuità al lavoro già avviato: «Il progetto Smart Oglio Po si è concluso, ma ci siamo adoperati per ottenere nuove risorse e proseguire, sempre tramite la Cooperazione tra aree rurali. Siamo ora in fase di affido dell’incarico per identificare e formalizzare i nuovi modelli organizzativi».
Canzio Posio, sindaco di Ostiano, sottolinea come il riconoscimento dell’identità territoriale dell’Oglio Po sia fondamentale: «Riconoscendoci nell’area Oglio Po, siamo contenti che si stia concretizzando il nuovo modello che sta promuovendo il Gal poiché va oltre angusti confini promuovendo una collaborazione territoriale più moderna e coerente sia sotto il profilo storico identitario che organizzativo».
Valeria Patelli, sindaco di Calvatone, ribadisce la necessità di proseguire il cammino avviato: «Bisogna andare avanti come Oglio Po, così come abbiamo fatto quando noi piccoli Comuni abbiamo chiesto a Regione Lombardia che ci riconoscesse le caratteristiche di area interna e per cui ora stiamo finalizzando l’Accordo Quadro Tematico di Sviluppo Territoriale». Giuseppe Torchio, primo cittadino di Bozzolo, ricorda che «unirci anche per condividere servizi è solo una fisiologica estensione di un sistema che ormai è sovraprovinciale da decenni. È una sfida a superare assurdi campanilismi che portano alla paralisi ed alla impotenza».
Sulla stessa linea Stefano Belli Franzini, sindaco di Gussola: «Un piccolo Comune da solo non ce la può fare, è chiaro a tutti ormai. L’importante è che l’Amministrazione Comunale tenga la regia politico/amministrativa della gestione dei servizi e delle scelte sul territorio». Chiude l’intervento dei sindaci Vittorio Ceresini, primo cittadino di Solarolo Rainerio, con una riflessione molto concreta: «Noi siamo piccolissimi e abbiamo bisogno di tutto. Vale la pena, però, ponderare bene le scelte perché condizionano gli anni a venire».
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