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Il confronto per costruire il futuro

Convegno con i sindaci, Bongiovanni: «Dobbiamo rendere i territori più attrattivi»

Davide Luigi Bazzani

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11 Luglio 2025 - 17:40

Il confronto per costruire il futuro

CASALMAGGIORE - Il teatro ‘Angelo Frondoni’ di Pieveottoville ha ospitato un confronto cruciale sul futuro dell’area del Po, dal titolo ‘Il Po e i suoi Comuni: una grande area per sperimentare una nuova economia’. L’incontro rientra nel progetto pilota della Riserva Mab Unesco Po Grande, rete di 102 Comuni lungo oltre 250 chilometri dell’asta fluviale, promosso dall’Autorità di bacino distrettuale del fiume Po con il supporto della Cattedra Unesco ‘Educazione, Crescita e Uguaglianza’ dell’Università di Ferrara.

Tra i numerosi interventi istituzionali e scientifici, ha avuto un ruolo di rilievo quello del sindaco di Casalmaggiore, Filippo Bongiovanni, che ha portato al centro dell’attenzione il contributo della provincia di Cremona all’interno del progetto e, al tempo stesso, ha lanciato un appello chiaro: «Dobbiamo rendere questi territori più attrattivi, servono nuove famiglie, nuove imprese e una visione che superi i confini comunali».

Bongiovanni ha illustrato alcuni strumenti concreti già in campo, come l’Associazione Temporanea di Scopo per il Masterplan 3C, progetto strategico promosso dall’Associazione Industriali per il rilancio dell’area Casalasca, e l’Hub della Conoscenza, un’iniziativa che punta a mettere in rete istituzioni, imprese e giovani dei territori di Cremona, Brescia e Mantova, con il coordinamento del professor Giuliano Noci e il sostegno di Cassa Padana.

Ha poi posto l’accento su progetti di rigenerazione urbana attivi a Casalmaggiore e sull’esperienza virtuosa di Casalasca Servizi, società partecipata che supporta 42 Comuni del territorio. Ma non ha nascosto le criticità: «Il calo demografico è costante, mancano infrastrutture essenziali: siamo attraversati solo da una direttrice che collega Piacenza a Brescia, ma Milano resta irraggiungibile».

Il primo cittadino ha inoltre denunciato il declino delle Unioni dei Comuni, «non più finanziate e spesso causa di tensioni locali», a fronte di fusioni che, pur beneficiando di contributi statali, non sempre si dimostrano efficaci. Sul fronte occupazionale ha lanciato un allarme chiaro: «Si cerca manodopera poco qualificata, spesso senza legami col territorio. Questo significa instabilità, perché chi arriva oggi può andarsene domani». Da qui l’appello alle università: «Aiutateci a capire cosa cercano le nuove generazioni, perché se non creiamo opportunità concrete, questi territori continueranno a perdere capitale umano».

L’intervento di Bongiovanni si è inserito nel quadro delineato dallo studio presentato dalla Cattedra Unesco di Ferrara, guidata dall’ex ministro Patrizio Bianchi, che ha analizzato i 102 Comuni lungo il medio corso del Po, classificandoli come MAiDAs (Marginal Areas in Developed Areas) perché vivono una marginalità crescente, tra spopolamento, polarizzazione economica e frammentazione del mercato del lavoro.

Cinque sono gli ambiti su cui si concentra lo studio: scuola, rigenerazione economica, ripopolamento, uso del suolo per energie rinnovabili e turismo. Il sindaco di Polesine Zibello, Massimo Spigaroli, ha presentato il caso virtuoso del proprio Comune: contrasto allo spopolamento, valorizzazione delle produzioni tipiche e nuovi spazi educativi come l’asilo modulare e il recupero di Palazzo Menta. L’incontro ha visto anche il contributo del dirigente dell'Aipo Gianluca Zanichelli, che ha fatto il punto sulla navigabilità del Po e sulla gestione della Ciclovia VenTo, oggi tra le più frequentate in Italia, e di esperti come il sociologo Mauro Ferrari e l’architetto Damiano Chiarini.

Come ha ricordato Fernanda Moroni, dirigente AdbPo, «è necessario costruire nuove centralità lungo il Po, sfruttando connettività, tecnologia e una nuova visione del vivere e lavorare». All’incontro erano presenti una quarantina di rappresentanti delle amministrazioni locali delle province coinvolte (Pavia, Lodi, Cremona, Mantova, Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Ferrara, Rovigo).

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