L'ANALISI
12 Luglio 2025 - 05:05
Nei riquadri Belleri e Pasotto
CASALMAGGIORE - Dopo settimane di timori e indiscrezioni sul possibile trasferimento della senologia da Casalmaggiore a Cremona, è arrivata la risposta ufficiale del direttore generale dell’Asst di Cremona Ezio Belleri. La replica fa seguito a una lettera aperta firmata da Pierluigi Pasotto, attivista del gruppo Laboratorio Comune, che aveva chiesto chiarezza sul destino del reparto e, più in generale, sul futuro dell’ospedale Oglio Po.
Pasotto aveva raccontato in prima persona l’efficienza sperimentata durante un recente intervento chirurgico presso il nosocomio casalasco: «Dopo la visita col chirurgo, un prericovero rapido e una chiamata per l’intervento nel giro di tre settimane. Tutto filato liscio: due giorni dopo a casa». Aveva anche riportato esperienze simili vissute da altre persone, due delle quali operate al seno con esiti positivi, sottolineando che «funziona così bene, perché mai dovrebbero spostarlo?».
Poi il timore: «Da alcune settimane circolavano voci di una possibile dismissione e spostamento del reparto di senologia da Casalmaggiore a Cremona, per una questione di numeri, medie, statistiche. Pratiche utili a livello gestionale, ma che mi pare non abbiano mai curato o salvato la vita a una persona», scriveva. E concludeva con un invito: «Ci ragioni dottor Belleri, venga a confrontarsi con noi cittadini, in un incontro pubblico dove si possano spiegare le varie posizioni civilmente».
La risposta di Belleri rassicura sul punto principale: «Desidero rassicurarla circa il mantenimento del servizio di senologia presso il Presidio Ospedaliero Oglio Po: il suo trasferimento non è mai stato oggetto di valutazione».
Il chiarimento riguarda però una rimodulazione dell’attività chirurgica. «La rimodulazione della sola attività di chirurgia senologica è funzionale al rispetto dei parametri di qualità stabiliti dal ministero della Salute e dall’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali», spiega Belleri, citando gli standard nazionali che prevedono almeno 50 interventi annuali per chirurgo su nuovi casi tumorali e 150 a livello di struttura per essere considerata una Breast Unit. «Lo scorso anno, nel Presidio Ospedaliero Oglio Po sono stati eseguiti 39 interventi su nuovi casi, mentre nel primo semestre 2025 ne risultano effettuati 11».
Per questo motivo, i nuovi casi di carcinoma mammario saranno operati a Cremona, mentre «tutti gli altri interventi – chirurgia senologica ricostruttiva, oncoplastica, trattamenti per recidive e patologia benigna – verranno eseguiti nel Presidio Ospedaliero Oglio Po». Una scelta, spiega Belleri, che punta «a garantire un’elevata qualità assistenziale» e che si inserisce in un’integrazione funzionale già in atto tra i due presidi. Belleri chiarisce anche che «la riorganizzazione dell’area oncologica dell’Asst di Cremona non modifica in alcun modo il percorso diagnostico-terapeutico per la patologia mammaria del Presidio Ospedaliero Oglio Po». Le pazienti continueranno a essere seguite dallo stesso team e avranno garantite «visite specialistiche, esami diagnostici, controlli, interventi chirurgici su patologia benigna o recidive, ricostruzione mammaria, trattamenti chemioterapici e supporto psicologico».
Infine, per aprire un canale di confronto, Belleri annuncia che è prevista a breve «la convocazione dell’Assemblea dei Sindaci del Distretto Casalasco-Viadanese nella quale si affronteranno anche le tematiche relative al Presidio Ospedaliero Oglio Po e ai servizi territoriali di quell’ambito».
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