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CASALBUTTANO. LA STORIA

Ferula papale con la firma di Paulli

Lo scultore lo aveva realizzato in argento per il pontefice nel 1999

Luca Luigi Ugaglia

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redazione@laprovinciacr.it

11 Luglio 2025 - 05:15

Ferula papale con la firma di Paulli

Mauro Bosio con Michel Paulli e la croce della prova d'autore. Più a destra, Gianfranco Paulli consegna a papa Wojtyla la ferula

CASALBUTTANO - Arte e fede: un binomio che lega la piccola 'Manchester' al centro della cristianità. Lo sanno in pochi, ma c'è la firma cremonese, anzi 'casalbuttanese' di Gianfranco Paulli su una delle ferule, il bastone liturgico che ha usato Papa Wojtyla nelle celebrazioni di apertura del Giubileo dell'anno santo 2000 e che fino ad oggi è rimasto a disposizione dei suoi successori. Compreso l'attuale pontefice (nella foto qui sotto), che Paulli ha conosciuto quando guidava l'ordine degli Agostiniani.

papa

Il noto e apprezzato scultore, scomparso sette anni fa, lo ha realizzato in argento e lo ha donato al pontefice nell'udienza privata del 3 marzo 1999. Lo conferma l'amico Mauro Bosio, noto commercialista con studi nel paese di Norma e a Cremona, che ne conserva la copia.

«L'elezione alla soglia di Pietro di Leone XIV - annota il professionista - mi ha riportato alla memoria il ricordo, più nitido che mai, di questo omaggio che l'amico Gianfranco aveva fatto a papa Wojtyla grazie all'intermediazione del cardinale piacentino Silvio Oddi, con il quale era in ottimi rapporti, perché ha lavorato a lungo per il Vaticano. Oddi all'epoca ricopriva, dopo una brillante carriera come diplomatico e autorevole esponente della Curia romana, l'incarico di prefetto emerito della Congregazione per il Clero».

Prosegue Bosio: «'Ti fisso io l'appuntamento con il Papa', aveva detto il cardinale a Gianfranco e così è stato; si è trattato di una udienza strettamente privata. Qualche giorno prima dell'incontro, Gianfranco era venuto nel mio studio di Casalbuttano annunciandomi quello che per lui e per tutti noi sarebbe stato ovviamente un evento speciale; mostrandomi la croce in bronzo, che poi, riprodotta in argento, avrebbe sormontato la ferula consegnata al papa, mi aveva detto: 'Ti piace'? E me l'ha regalata. Questa è la prova d'autore che io custodisco gelosamente. Ho ritenuto, avendo l'onore di detenerla, che si sapesse, per onorare ancora di più la memoria di Gianfranco, che nel suo proficuo rapporto di collaborazione con i papi ha scolpito anche numerose medaglie con la loro effigie, in bronzo e in argento». «Se la malattia non ce lo avesse strappato nel 2018 – spiega il figlio di Paulli, Michel – papà avrebbe continuato questa collaborazione perché a Roma lo stimavano molto. Durante una delle tante visite, aveva conosciuto anche l'attuale papa, Robert Prevost, che in quel periodo era priore degli Agostiniani, ho anche la foto che li ritrae insieme durante una delle sue numerose trasferte. Per noi questa foto, come si può immaginare, è un ricordo bellissimo».

«Dopo l'omaggio – continua il figlio - abbiamo ricevuto dal Vaticano una lettera di ringraziamento dall'allora vescovo e futuro cardinale Giovanni Battista Re, Sostituto per gli affari generali della Segreteria di Stato della Santa Sede. Ha scritto a mio padre che il papa, confermando volentieri la sua benedizione, aveva gradito 'il devoto e pregiato omaggio'».

Conclude Michel: «Il dono e l'incontro con papa Wojtyla, voglio precisarlo, è stato possibile grazie al cardinal Oddi, scomparso nel 2001 e sepolto a Morfasso. A mio padre ha sempre detto che avrebbe voluto riposare nella chiesa dove era stato battezzato e il sarcofago nel quale giacciono le sue spoglie, su sua esplicita richiesta, l'ha realizzato proprio papà».

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