L'ANALISI
07 Luglio 2025 - 20:15
CASTELVERDE - Domani alle 10,30 la chiesa di Marzalengo, che Lina Traspadini ha servito con amore e dedizione per tanti anni, si riempirà di gente per dirle addio. Nella frazione dove la ‘super volontaria’, scomparsa a ottant’anni dopo una lunga malattia, abitava con la famiglia, tutti la ricordano come la factotum della parrocchia e dell’oratorio, che ha sempre considerato la sua seconda famiglia insieme all’Aism, l’Associazione italiana contro la sclerosi multipla, altra entità benefica alla quale lei ha dato tutto: tempo e tante energie.
«Lina era il perno della parrocchia – conferma il parroco dell’unità pastorale ‘Madonna della Speranza’ don Giuliano Vezzosi - curava la chiesa tenendola sempre in ordine e aiutando alla grande i vari sacerdoti che sono passati da Marzalengo; una persona buona, che si è sempre interessata anche di tante famiglie che avevano bisogno; tutti facevano riferimento a lei, ci lascia una grande figura di cristiana impegnata»
Anche la casa di riposo ‘Redentore’ è stata il campo solidale nel quale la volontaria ha seminato e lavorato sodo: «Lina era molto vicina alla Fondazione – ricorda il presidente don Claudio Rasoli –. Ci ha sempre aiutati perché come tante altre persone considerava la nostra ‘Cittadella della carità’ un patrimonio della comunità; era molto attiva nella vendita dei biglietti della lotteria, ma ha sempre avuto tanta attenzione direttamente verso la nostra struttura nel donare vestiti, pannoloni e presidi. Anche per noi è un momento di gratitudine e di cordoglio».
Quello dell’amministrazione comunale arriva per bocca del sindaco Graziella Locci: «Lina è stata una persona che si è spesa tantissimo per il territorio ed è stata molto attiva fino all’ultimo, promuovendo numerose iniziative a fin di bene; per noi è sempre stata un prezioso punto di riferimento a Marzalengo»
«Una donna deliziosa e gradevole – annota un’amica volontaria - se le chiedevi un piacere te ne faceva due e anche nel periodo in cui non stava bene non si è mai buttata giù, continuando a dare il massimo per gli altri»
Nel suo cuore aveva un posto privilegiato l’Aism, della quale ha sempre diffuso l’attività benefica in occasione delle giornate speciali di promozione come le sottoscrizioni o la vendita di fiori. «Questa volta con il tuo biglietto non vinceremo niente – hanno scritto alcuni amici sul necrologio – l’hai portato in Paradiso. Come faremo a dimenticarti!». Lina Lascia nel dolore il marito Palmiro e le figlie Cristina e Barbara.
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