L'ANALISI
07 Luglio 2025 - 18:16
CREMONA - Costretto su una carrozzina, una invalidità al cento per cento certificata, Ugo Acampora, natali a Napoli, 75 anni da compiere, non è autosufficiente. «Non può alzarsi se non con l’aiuto di due persone, non può mantenere la posizione eretta, non può deambulare», spiega l’avvocato Paolo Zilioli.
In queste condizioni, il pensionato invalido mai avrebbe potuto alzare le mani sull’ex moglie Ivanka, di undici anni più giovane, bulgara, badante. Lei lo aveva querelato, accusandolo di maltrattamenti da gennaio del 2024 e di lesioni, cioè di averla strattonata, provocandole una caduta a terra nella casa Aler, intestata a lui. «In queste condizioni era del tutto impossibile».
Il gup oggi ha pronunciato sentenza di non luogo a procedere ‘perché il fatto non sussiste’. «Una formula tranchant», commenta il difensore di Acampora, un passato da camionista, poi da commerciante di mozzarelle di bufala con negozio in via Giuseppina. Ma anche, dal 1970, compositore di musica classica napoletana: «Sono iscritto alla Siae». E proprio a Napoli Acampora aveva conosciuto la futura moglie. Ivanka era la badante della sua anziana madre. Nel 2007, il matrimonio.
«Quando la malattia del signor Acampora si è aggravata, non dall’oggi al domani, ma negli ultimi anni, la moglie non lo ha più assistito come prima: usciva la mattina e rincasava la sera tardi. Lo lasciava tutto il giorno su una poltrona. È chiaro che quando lei tornava, i rapporti erano tesi, litigavano. Il signor Acampora l’ha denunciata per violazione degli obblighi di assistenza familiare (l’indagine è stata archiviata). Il nostro sospetto è che lei lo abbia saputo e che, quindi, lo abbia poi denunciato per maltrattamenti e per lesioni», spiega il legale.
Il capo di imputazione racconta di «atteggiamenti controllanti e prevaricatori del marito, di aver impedito alla moglie, in diverse occasioni, di farla entrare in casa, seguendola in ogni spostamento, staccando temporaneamente l’acqua e la corrente per punirla, in quanto le bollette erano eccessive. Di averla insultata e il 12 luglio di un anno fa, di averla strattonata (7 giorni di prognosi). 'Il fatto non sussiste'. «Lei voleva mettermi in un ospizio e restare nella nostra casa», sostiene l’ex marito.
A gennaio di quest’anno, attraverso i mass media, Ivanka aveva raccontato i maltrattamenti subiti dal marito. E lanciato un appello alle istituzioni, perché «buttata fuori casa, ospitata per cinque mesi da una signora», ma anche in un garage (non in quello del marito, ndr), «gli assistenti sociali non mi stanno aiutando». «La verità è che lei ha rifiutato alcuni alloggi, perché voleva una casa per sé. Poi gliel’hanno assegnata. E non è vero che io l’ho messa a dormire nel garage. Il mio box è stipato di roba», dice l’ex marito che già sui social, a gennaio, aveva replicato alle accuse della donna: «Buongiorno, sono il marito della signora in questione, non ho mai alzato una mano addosso su questa donna…. Non è vero che dorme in un garage…». I servizi sociali si sono occupati della coppia.
Nel fascicolo dell’avvocato Zilioli c’è una relazione. Ora, Acampora ha dei precedenti legati alla sua passata attività professionale, reati fiscali, come l’omesso pagamento di contributi ai suoi dipendenti. E c’è anche una condanna a 600 euro per percosse, storia di 25 anni fa. Eppure, nella relazione dei servizi sociali è stato scritto: «Lo storico dell’Acampora con il servizio sociale è lungo, inizialmente detenuto con ergastolo, la pena è stata ridotta e uscito dal carcere è stato agganciato dal servizio per dei lavori di pubblica utilità». «Non si capisce da dove sia saltata fuori questa perla - ribatte l’avvocato Zilioli -. Il signor Acampora non è un ergastolano».
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