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Pronto soccorso, attivato il “Codice Calore” al Maggiore e all'Oglio Po

Un percorso per riconoscere e assistere tempestivamente i pazienti che arrivano in ospedale con sintomi causati dalle alte temperature

La Provincia Redazione

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04 Luglio 2025 - 10:27

Pronto soccorso, attivato il “Codice Calore” al Maggiore e all'Oglio Po

Il pronto soccorso dell'Ospedale Maggiore di Cremona

CREMONA - Per affrontare l’emergenza caldo, in linea con le indicazioni di Regione Lombardia, l’Asst di Cremona ha attivato il “Codice Calore” nei Pronto Soccorso di Cremona e Casalmaggiore: un percorso dedicato che permette di riconoscere con tempestività i pazienti con sintomi causati dalle alte temperature. Lo scopo è garantire una presa in carico con priorità.

 

Il pronto soccorso dell'ospedale Oglio Po di Casalmaggiore

ACCESSI IN AUMENTO, MASSIMA ATTENZIONE

Le temperature elevate di questi giorni stanno avendo un impatto diretto sui servizi di pronto soccorso dell’ASST di Cremona: «Nell’ultima settimana siamo arrivati anche a 190 accessi al giorno: un valore sensibilmente superiore rispetto a quelli delle scorse estati», afferma Francesca Maria Co’, Direttore del Pronto Soccorso dell’Ospedale di Cremona. «Attivare il “Codice Calore” significa tutelare le persone più fragili: in presenza di un colpo di calore o sintomi compatibili, il triage prevede l’inserimento immediato tra le urgenze».

 

UN TERZO DEI PAZIENTI HA SINTOMI CAUSATI DAL CALDO

«L’attenzione di tutto il personale verso le persone più fragili è molto alta» – dichiara Antonella Capelli, direttore del Pronto Soccorso di Oglio Po. «In questi giorni sono molti gli anziani con patologie croniche che si sono rivolti all’Ospedale per un’anomala acutizzazione dei loro disturbi, dovuta al caldo». Dato confermato anche da Co’ che precisa, «circa un terzo degli accessi al Pronto Soccorso di Cremona è legato a disturbi causati dal caldo: disidratazione, stato confusionale e malori».

Per questo è fondamentale idratarsi adeguatamente, circa un litro e mezzo di acqua al giorno, e evitare di uscire nelle ore più calde, soprattutto per le persone più vulnerabili come anziani e bambini piccoli. Attenzione alta anche sul territorio, i medici di famiglia hanno la possibilità di rinforzare l’attività di assistenza a domicilio per i pazienti fragili.

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