L'ANALISI
03 Luglio 2025 - 09:05
Riccardo e Leonardo Scio, fratelli gemelli usciti con 10 dall’Anna Frank
CREMONA - Riccardo Scio sogna di fare il sindaco, Leonardo l’architetto. Riccardo è morettino, Leonardo biondino, sono fratelli gemelli, nati il 17 maggio 2011, freschi freschi di esame di licenza media, entrambi usciti con 10, studenti dell’Anna Frank. Hanno le idee chiare, lo hanno dimostrato all’esame. Mamma Debora li guarda con ammirazione: «Sono bravi, sono sempre stati molto bravi, il merito è loro. Per intenderci, litigano come tutti i fratelli, ma si aiutano anche molto». Riccardo e Leonardo sorridono alla mamma. «L’esame è stato impegnativo, ma ce l’abbiamo fatta. Siamo stati preparati bene, abbiamo lavorato e i risultati sono arrivati», affermano con sano realismo.
Riccardo ama la storia «e per questo non ho avuto dubbi nel scegliere la traccia in cui dovevo immaginare di essere un partigiano e scrivere una lettera, raccontando l’esperienza al fronte. Ho immaginato di scrivere a Benito Mussolini per spiegargli a che cosa avevano portato le sue decisioni. Poi all’orale ho parlato della seconda rivoluzione industriale collegandomi alle altre materie».
Leonardo ha condiviso la scelta del fratello: «Ma la mia lettera di partigiano l’ho scritta alla mamma, raccontando le mie emozioni e le mie paure», lo dice sfoderando un sorriso dolcissimo e con gli occhi che brillano. «Ci siamo sempre aiutati, fin dalle elementari abbiamo imparato a studiare insieme.
Se uno non capisce una cosa, l’altro è subito pronto ad aiutarlo», racconta Riccardo. «Ma litighiamo pure — aggiunge Leonardo —. Io, ad esempio, amo la musica e disegnare, mentre Riccardo no. Quando mi dimentico di mettere le cuffie, Riccardo si arrabbia. Lui è più bravo a calcio, ed è sportivo. Io me la cavo, ma lo sport in generale non mi piace molto. Gioco a calcio per stare nel gruppo, sono un poco più solitario di Riccardo». E non si direbbe, visto che Leonardo sembra il più spigliato a raccontarsi e raccontare il suo rapporto col fratello.
Dopo 14 anni di vita scolastica passata insieme, dall’asilo alle medie, con le superiori le strade di Riccardo e Leonardo si divideranno. «Io ho scelto di fare il classico, lui lo scientifico — afferma Riccardo —. La mia passione per la storia mi guida e mi porta verso il Manin. Quando sono andato all’open day mi sono piaciuti gli argomenti trattati, mi interessa la filosofia e poi ho sentito parlare ragazzi che avevano un eloqui veramente fluido e accattivante. Mi piacerebbe diventare come loro, mi sono detto». E aggiunge, mamma Debora: «Qui esce la vocazione politica e dialettica di Riccardo», commenta a latere.
«Io invece andrò all’Aselli — s’inserisce Leonardo —. Non che non mi interessino le materie umanistiche, ma andando con la scuola media a visitare l’Aselli, mi è piaciuto quello che ho fatto, mi sono piaciuti i laboratori e la possibilità di capire il perché delle cose, il perché avvengono determinati fenomeni». Il passo verso le superiori è un passo importante, ma alla domanda se i due studenti temano il salto per entrambi «il timore non ha la meglio sulla curiosità e la novità che il nuovo percorso ha in sé — dicono —. Certo farà un po’ specie non essere nella stessa classe, dopo aver condiviso elementari e medie insieme. Ma sarà un modo anche per avere amici differenti e poter allargare la cerchia delle nostre conoscenze».
Sul doppio dieci i due fratelli/gemelli sorridono: «Ci siamo prepararti e siamo stati ben preparati dai nostri docenti. Ci mancheranno i nostri compagni di classe. Sono stati tre anni belli e intensi». Ma ora è tempo di vacanze, Riccardo e Leonardo Scio sono in partenza per San Benedetto del Tronto, poi a fine agosto andranno in Tunisia. Vacanze più che meritate.
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