L'ANALISI
02 Luglio 2025 - 19:31
CREMONA - Per molti italiani, le ferie diventano un incubo anche a causa dell’intestino pigro. Cambiare abitudini, mangiare fuori casa, viaggiare per ore in auto o in aereo: tutti fattori che contribuiscono a peggiorare una condizione già cronica per oltre 13 milioni di persone. La stipsi è un problema sottovalutato ma estremamente diffuso, e durante l’estate diventa ancora più complicato.
Il problema è che, nella maggior parte dei casi, viene affrontata con rimedi fai da te: lassativi, erbe, integratori. Eppure, secondo gli esperti, nell’80% dei casi non funzionano davvero. Nel frattempo, il mercato prospera: solo nel 2023, gli italiani hanno speso 130 milioni di euro in farmaci lassativi, con una crescita del 4,5%, a cui si aggiungono oltre 2,4 miliardi per prodotti vegetali.
A parlarne è il dottor Adolfo Renzi, responsabile dell’Unità Operativa di Malattie Funzionali dell’Esofago e del Colon-Retto all’Ospedale Buon Consiglio Fatebenefratelli di Napoli: «Molti pensano che la stipsi sia una malattia unica, ma in realtà è un sintomo con molteplici cause – spiega –. Il più delle volte non si tratta di una semplice 'pigrizia intestinale', ma di vere e proprie disfunzioni anatomiche».
E in vacanza, sottolinea Renzi, «la situazione spesso peggiora: i pazienti riferiscono più difficoltà a evacuare, gonfiore, pesantezza e dolore, e ricorrono ancora di più a rimedi estemporanei, spesso inefficaci».
Secondo gli specialisti, la prima strategia resta quella preventiva:
Mangiare a orari regolari, anche in ferie
Bere molto, anche durante i viaggi
Muoversi: camminare, nuotare, fare attività fisica
Aumentare le fibre, privilegiando frutta, verdura e cereali integrali
Ma se la stipsi persiste, è fondamentale rivolgersi a uno specialista: il colon-proctologo può individuare le vere cause attraverso esami mirati come defecografia e defeco-RM.
Nei casi di defecazione ostruita, oggi esistono interventi mini-invasivi, poco dolorosi e con tempi di recupero rapidi, coperti dal Sistema Sanitario Nazionale. «Sono terapie risolutive – assicura Renzi – e possono cambiare radicalmente la vita di chi soffre da anni».
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