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Estate e reflusso: quando il caldo aggrava i disturbi gastrici

Disidratazione e scelte alimentari sbagliate intensificano i sintomi che affliggono milioni di persone. Nei casi più resistenti alle terapie, la chirurgia moderna e personalizzata rappresenta una svolta definitiva

Cinzia Franciò

Email:

cfrancio@laprovinciacr.it

28 Giugno 2025 - 11:04

 Estate e reflusso: quando il caldo aggrava i disturbi gastrici

(Foto IA)

CREMONA - L’estate accende la voglia di libertà, ma anche il reflusso gastroesofageo. Il caldo, le abitudini alimentari disordinate e la disidratazione trasformano i mesi estivi in un vero incubo per 1 italiano su 4. Bruciore, acidità, pesantezza di stomaco: sono i sintomi più diffusi di una patologia che colpisce fino a 11,5 milioni di persone nel nostro Paese, con un impatto importante sulla qualità della vita.

A spiegare le cause e le possibili soluzioni – anche chirurgiche – sono stati gli esperti riuniti a Napoli per il congresso 'Hot Topics in Functional Digestive Surgery Meeting', promosso dall’Ospedale Buon Consiglio Fatebenefratelli e dalla SIUCP (Società Italiana Unitaria di Colon-Proctologia). «Le alte temperature, unite a cibi grassi o freddi, disidratazione e cambiamenti nel ritmo digestivo, aggravano i sintomi – spiega il dottor Adolfo Renzi, responsabile dell'Unità di Malattie Funzionali dell’Esofago e Colon-Retto del Fatebenefratelli –. Per i casi più gravi e refrattari alle cure farmacologiche, oggi la chirurgia offre opzioni efficaci e su misura».

Perché il reflusso peggiora in estate

La malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE) si verifica quando il contenuto acido dello stomaco risale nell’esofago, a causa di un malfunzionamento del cardias o della presenza di un’ernia iatale. Il caldo estivo peggiora la situazione perché:

  • Disidratazione → meno acqua, più acidità gastrica

  • Cibi sbagliati → fritti, alcolici, bibite gassate, spezie, menta, cioccolato

  • Digestione più lenta → senso di gonfiore e bruciore

  • Perdita di elettroliti → lo stomaco fatica a funzionare correttamente

Quando serve la chirurgia

Per chi non risponde ai farmaci o necessita di cure croniche, l’intervento chirurgico può essere definitivo. Ma è essenziale partire da una diagnosi accurata, che si effettua con gastroscopia, pH-metria e manometria esofagea.

Le tecniche oggi disponibili:

  • Fundoplicatio secondo Nissen: la più tradizionale, crea una barriera anti-reflusso con lo stomaco stesso.

  • Sfintere magnetico Linx: anello di perline in titanio che blocca il reflusso ma lascia passare il cibo.

  • Reflux Stop: dispositivo in silicone innovativo che ripristina la funzione dello sfintere senza comprimerlo.

«Sono approcci mini-invasivi, con dimissioni rapide e benefici duraturi – precisa Renzi –. Ogni paziente può trovare oggi una soluzione su misura per tornare a vivere senza il peso del reflusso».

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