L'ANALISI
03 Luglio 2025 - 05:05
(Foto IA)
CREMA - Con l’estate le richieste di un letto diminuiscono e dunque la Caritas ha chiuso il dormitorio San Martino di via Civerchi. Non viene però meno l’assistenza ai bisognosi, a chi cerca un posto dove dormire, non avendo una casa.
Resta infatti attivo sino all’autunno un appartamento da quattro posti letto, messo a disposizione dal Comune e gestito dagli stessi volontari del gruppo diocesano. Al momento è più che sufficiente, nel caso ci fosse un incremento delle richieste, sono pronte ulteriori soluzioni. In città ci sono 25 senza fissa dimora noti al Comune e agli operatori delle varie realtà caritatevoli. Un numero più o meno costante da anni: in stragrande maggioranza uomini, sono quasi tutti originari del Cremasco.
Questi i dati forniti martedì sera in commissione Servizi sociali da Claudio Dagheti, intervenuto nel doppio ruolo di direttore della Caritas e di presidente della Fondazione don Angelo Madeo, che è poi il braccio operativo della struttura diocesana. Con lui Emanuele Mocciardini, coordinatore dei servizi grave marginalità adulta di Caritas. A presiedere la commissione la consigliera Teresa Caso, affiancata dal sindaco Fabio Bergamaschi e dall’assessore al Welfare Anastasie Musumary.
«L’anno scorso, su sollecitazione di alcuni senza fissa dimora che avevano portato avanti alcune richieste, ci eravamo attivati per introdurre delle novità estive — ricorda Caso — coinvolgendo Caritas e cooperativa Bessimo. Si era deciso di anticipare l’apertura del dormitorio e di mettere a disposizione il servizio doccia cinque giorni su sette, rispetto ai tre precedenti. Eravamo riusciti a soddisfare entrambe le richieste, grazie alla Caritas, a cui avevamo garantito le risorse aggiuntive per prolungare l’apertura del rifugio. Ci eravamo ovviamente riproposti di fare il punto della situazione a 12 mesi da queste iniziative, da qui la convocazione della commissione».
In Caritas hanno valutato, negli ultimi mesi, come con la fine dell’inverno il San Martino sia sovradimensionato alle reali esigenze. I 18 letti rimanevano sovente vuoti per la quasi totalità. Poi sono stati modificati i criteri dell’accoglienza «Mentre in inverno, con l’emergenza freddo, la policy di Caritas, condivisa con il Comune, è quella di non applicare filtri all’ospitalità in via Civerchi, ovviamente sino ad esaurimento posti — prosegue Caso — quest’estate l’accesso all’appartamento è garantito a chi aderisce ad un percorso di accompagnamento per la soluzione della propria situazione di fragilità».
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