L'ANALISI
03 Luglio 2025 - 05:25
CREMONA - Quasi 59mila cremonesi sono maggiormente sensibili al caldo: anziani over 74, bambini sotto l’anno di età, donne in stato di gravidanza, persone affette da patologie. Si tratta del 16,7% della popolazione e Ats Val Padana ha eseguito una mappatura precisa, finalizzata ad informare e a consigliare come proteggersi dalle temperature record.
La disidratazione è il principale problema, che può colpire appunto anche bimbi e gestanti: «Numerosi studi evidenziano rischi aumentati per parto prematuro, in particolare tra la 32esima e la 36esima settimana di gestazione, in concomitanza con periodi con temperature superiori ai 32 gradi – si legge sul report di Ats –. Relativamente ai bimbi piccoli, si rimarca l’importanza di non lasciarli in ambienti surriscaldati nemmeno per brevi periodi, per cui, al di là di condizioni estreme quanto rare amnesie riportate dalla cronaca, anche soste in auto previste per un tempo breve, come in occasione di una veloce spesa, non vanno mai sottovalutate rispetto al rischio di disidratazione».
Attualmente i bambini con meno di un anno sono 475 nell’Oglio Po, 931 nel Cremasco e 970 nel Cremonese. Le donne in gravidanza sono 340 nel Casalasco, 960 nel Cremasco e 947 nel Cremonese.
Gli anziani over 74 sono invece 54.226, di cui 11.169 casalaschi, 20.360 cremaschi e 22.697 cremonesi. Tra di loro ci sono 50.743 soggetti considerati ulteriormente fragili e a rischio (suddiviso tra basso, medio, alto, molto alto) in quanto affetti da patologie croniche – in particolare demenza, cardiopatia, diabete, malattie endocrine o metaboliche, respiratorie, epilessia – o perché assumono farmaci particolari, o ancora perché vivono situazioni sociali di isolamento e deprivazione. «Si è deciso di considerare come fattore svantaggiante anche l’essere stato ricoverato recentemente per polmonite o per disturbi della coagulazione», viene spiegato sul report. Un’attenzione particolare è riservata inoltre ai grandi anziani, con età superiore agli 84 anni. Sono 6.311 nel Cremonese, 5.570 nel Cremasco e 3.183 nell’area dell’Oglio Po.
Sommando i vari fattori – età avanzata, malattie, ricoveri e condizioni sociali – secondo Ats a rischio molto alto sono 252 over 74 casalaschi, 346 cremaschi e 565 cremonesi; a rischio alto invece 1.336 anziani casalaschi, 1.973 cremaschi e 2.378 cremonesi; a rischio medio 7.535 anziani casalaschi, 14.786 cremaschi e 15.181 cremonesi. A livello statistico significa che ogni medico di base della provincia ha in media 30 pazienti a rischio alto o molto alto in carico. Ats ritiene che tali soggetti definiti fragili siano «ben controllati e monitorati nei loro contesti territoriali e che le reti esistenti, spontanee o create ad hoc, siano efficaci per fronteggiare la stagione estiva». L’attenzione deve però restare massima.
Arpa Lombardia intanto ha emesso il bollettino del ‘disagio da calore’ che riguarda tutta la popolazione e che oltre alla temperatura dell’aria considera l’umidità e dunque il caldo realmente percepito: fino al 4 luglio quasi in tutte le province lombarde il disagio è forte, con qualche piccola eccezione a Sondrio, Varese, Como e Lecco dove si registrano giornate con disagio moderato.
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