Cerca

Eventi

Tutti gli appuntamenti

Eventi

IL PROCESSO

Confermata la condanna per violenza sessuale: 4 anni e 3 mesi al 23enne

Due episodi a pochi giorni di distanza nell’agosto 2022: prima l’abuso su una diciottenne amica d’infanzia, poi le molestie a un sedicenne in garage. La Cassazione ha respinto il ricorso, rendendo definitiva la sentenza

Francesca Morandi

Email:

fmorandi@laprovinciacr.it

01 Luglio 2025 - 17:26

Confermata la condanna per violenza sessuale: 4 anni e 3 mesi al 23enne

CREMONA - La Cassazione ha confermato la condanna a 4 anni e 3 mesi per un 23enne accusato di due violenze sessuali. L’anno è il 2022. Il 5 agosto, il ragazzo abusò, sotto un albero, di una diciottenne, amica d’infanzia riagganciata su Instagram; il 7 agosto, in garage, palpeggiò un sedicenne (oggi maggiorenne), mentre insieme stavano colorando un cartello stradale. Nel frattempo, l’imputato ha risarcito la diciottenne. L’altra vittima era parte civile, attraverso la mamma, assistita dall’avvocato Alessandro Zontini. L’imputato era difeso dagli avvocati Gian Pietro Gennari e Claudio Tampelli.


Il primo episodio. Diciottenne e amico si danno appuntamento alle 21,30 del 4 agosto davanti ad un albero non lontano dalla casa di lei. Un incontro programmato. La ragazzina gli ha chiesto di farle i buchi nell’orecchio. Sotto l’albero lui le dice che sì, glieli farà, ma a casa di un amico. I due si mettono a chiacchierare, il tempo scorre. Alle 23,30 l’imputato si avvicina all’amica e con la scusa di guardare un video sullo smartphone, comincia a toccarle le cosce, le mette un braccio attorno alla spalla. Lei non dice nulla, lo prende per un gesto affettuoso. È l’inizio di un incubo. Lui la palpeggia, lei si oppone. L’amico le stringe un braccio attorno al collo, con insistenza vuole un bacio. La stretta si fa sempre più forte. Lei ha male, cerca di liberarsi, di andarsene, ma lui la blocca. La fa cadere a terra, si mette a cavalcioni, lei si dimena, urla. Lui con una mano le stringe il collo, con l’altra le tappa la bocca. Lei è terrorizzata. Nel timore di non uscirne viva, acconsente a quel bacio. E sempre la paura di essere strangolata la spinge a dire sì al rapporto sessuale «non consenziente». La ragazzina poi racconterà tutto al papà che la porta al Pronto soccorso e dai carabinieri.


Il secondo episodio. La sera del 7 agosto, il sedicenne invita l’imputato e un amico a casa per colorare il cartello stradale. Sono in garage, il terzetto poi si scioglie. L’imputato richiama il sedicenne. Chiede di poter tornare per terminare il lavoro. In garage, l’imputato sfiora nelle parti intime, ripetutamente, il minore, si sfila la cintura dei pantaloni, la passa dietro la schiena del sedicenne, avvicinandolo a sé. La vittima si difende, gli punta un coltellino, ma viene afferrata per i polsi, con forza. Il paese è piccolo, il minore sa quanto accaduto due sere prima alla ragazza. Con lo smartphone filma tutto. Il video era agli atti del processo.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400