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CREMONA. MATURITÀ TRA FESTA E PROTESTE

Pioggia di farina e uova, i presidi: «Adesso basta»

I dirigenti esasperati dai comportamenti eccessivi degli studenti. Si accende la protesta

Nicola Arrigoni

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narrigoni@laprovinciacr.it

30 Giugno 2025 - 20:08

Pioggia di farina e uova, i presidi: «Adesso basta»

CREMONA - È stretta sui festeggiamenti di fine maturità. Doccia di spumante, cascate di passata di pomodoro, spolverata di farina sul neo maturo e lancio di uova. Davanti al Torriani sono comparsi anche dei pesci, lanciati come omaggio al diplomato con la passione della pesca. Tutto questo, spesso e volentieri, davanti agli sguardi divertiti dei genitori. Un po’ tutti i presidi, prima dell’inizio degli Esami di Stato, hanno pubblicato circolari per dissuadere i ragazzi a eccedere nei festeggiamenti. Ma in molti casi le richieste non hanno ottenuto effetto.

Al liceo Aselli i festeggiamenti si sono trasferiti nel retro della scuola, al Ghisleri all’angolo fra via Palestro e viale Trento e Trieste e in merito osserva, non senza amarezza, la preside Lorenza Badini: «Ho incontrato tutti i ragazzi e le ragazze di quinta il 3 giugno per fare loro un augurio per il loro futuro e per salutarli — racconta —. In quell’occasione mi sono raccomandata di non spargere cibo e materiale fuori dalla scuola all’ultima campanella e dopo ogni colloquio orale. Per la fine della scuola mi hanno ascoltato, per il termine dell’Esame di Stato no, con mia grande delusione. Direi però che una riflessione la meritano i genitori che riprendono figli e figlie mentre si lanciano uova, pomodori e rovesciano vino».

Davanti all’Anguissola e a tutte le scuole superiori cittadine, l’odore dolciastro del vino si mischia a quello delle uova che cotto dal sole e dal caldo perdura ben oltre i festeggiamenti. E malgrado bidelli con tanto di canna e di secchi spazzino e lavino via tutto, l’odore rimane ben oltre il baccanale di fine colloquio.

Ed è proprio all’Anguissola che il preside, Roberto Calabrese ha voluto ufficializzare il dissenso sugli eccessivi festeggiamenti davanti a scuola: «Il Liceo delle scienze umane Sofonisba Anguissola, in tutte le sue componenti, dirigente, personale docente e non docente, prende fermamente le distanze dai comportamenti incivili verificatisi nei giorni scorsi in via Palestro, in occasione degli Esami di Stato — scrive —. Siamo profondamente amareggiati per quanto accaduto: schiamazzi, lanci di spumante, farina e uova lasciate a marcire sull’asfalto, rifiuti abbandonati ovunque. Gesti che non hanno nulla a che vedere con una celebrazione consapevole e rispettosa e che contraddicono i valori che il nostro liceo promuove ogni giorno».

E il preside denuncia con determinazione quanto accade davanti a scuola e sottolinea: «Concludere un percorso scolastico è un traguardo importante, ma non può diventare un’occasione per danneggiare spazi pubblici o sprecare risorse. È preoccupante che simili comportamenti siano spesso tollerati – se non incoraggiati – anche da alcuni genitori».

E il pronunciamento dell’Anguissola conclude: «Ci chiediamo come si possa pensare che sporcare l’ambiente o sprecare cibo siano modi adeguati per festeggiare la maturità. Crediamo, invece, che esistano forme più consapevoli e significative per segnare questo momento, magari trasformando la festa in un gesto concreto di solidarietà, come una donazione alimentare. Rispetto, responsabilità, attenzione verso gli altri e l'ambiente: queste sono vere dimostrazioni di maturità. Ed è questo che saremmo orgogliosi di riconoscere e celebrare nei nostri studenti».

Nicoletta Ferrari, preside dell’Einaudi, spiega: «All’inizio degli esami ho pubblicato, come da qualche anno a questa parte, una circolare per chiedere di rispettare il contesto e di non eccedere nei festeggiamenti. A questa mia sollecitazione si è aggiunto il documento di A2A, ma non ha avuto effetto — spiega —. Capisco l’euforia della fine scuola e della chiusura di un ciclo di studi, ma bisognerebbe cercare di trovare una misura. La cosa diventa difficile se ad avvallare questi eccessi sono anche i genitori».

Sulla stessa linea è la preside del Torriani, Simona Piperno che osserva: «Abbiamo intensificato la sorveglianza, ma non basta. Noi tutti i giorni abbiamo all’opera nove commissioni con una media di cinque candidati al giorno. Risulta difficile controllare tutti e il personale non docente non basta per un controllo capillare. Basterebbe un po’ di senso civico, trasformare in pratica quello che si cerca di fare e di insegnare durante l’anno. La cittadinanza attiva è anche nel rispetto dei luoghi e nell’evitare lo spreco di alimenti. Festeggiare è lecito e comprensibile, ma l’eccesso no. Senza la complicità delle famiglie tutto è più difficile».

Maria Grazia Nolli, preside del liceo Manin, non può che constatare: «Io ho pubblicato la circolare per chiedere di moderare i festeggiamenti a fine del colloqui, in più occasioni sono uscita per chiedere rispetto del contesto e così hanno fatto alcuni presidenti di commissione — spiega —. Non ho giurisdizione sulla pubblica via, capisco la gioia dei ragazzi, ma bisogna trovare una soluzione, aiutare i nostri studenti a recuperare e condividere il senso del limite».

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Commenti all'articolo

  • presario

    01 Luglio 2025 - 08:09

    È come vietare i cellulari in classe dopo tutte le circolari fatte si usano comunque quindi a fine anno dopo tutte le circolari si sporca fuori dalla scuola. Per farla finire bisogna solo fare pagare la pulizia a chi sporca.

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