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CASALMAGGIORE: LA STORIA

Al Romani tutti con Maha, la Maturità della vita

L’alleanza all’insegna dell’inclusività tra la 19enne e i ragazzi della 5ª A del classico

Jacopo Orlo

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redazione@laprovinciacr.it

28 Giugno 2025 - 05:20

Al Romani tutti con Maha, la Maturità della vita

Maha della 5ªA del classico circondata da un gruppo di ragazzi e ragazze che l'hanno incoraggiata dall'inizio della sua carriera scolastica

CASALMAGGIORE - Tra i corridoi dell’istituto Romani, in questi giorni, c’è un viavai di studenti per gli esami di Stato. Sono cominciati gli orali. L’ultima, fatidica prova prima di uscire da scuola e lasciarsi andare alla leggerezza di aver concluso un lungo percorso di vita. E ci sono tante persone – alunni e docenti, collaboratori scolastici e genitori –, che hanno imparato a far convivere le proprie storie tra quei banchi, in mezzo ai corridoi. E tra queste ci sono quella di Maha Souhaly e della 5ª A del classico all’insegna dell’inclusività.

Di una diciannovenne con qualche difficoltà ad esprimersi a parole, ma abilissima a comunicare con gli sguardi, i sorrisi e gli abbracci; e di un gruppo di ragazzi e ragazze che l’hanno accettata e anzi incoraggiata dall’inizio fin proprio alla fine della scuola. E festeggiato con lei una volta sostenuta la sua prova. Mercoledì mattina Maha, accompagnata dall’insegnante di sostegno Alba Di Primia e dai compagni, ha svolto l’esame davanti alla commissione d’esame presieduta dal professor Calogero Tascarella.

Un po’ di tensione iniziale, poi la ragazza ha spiegato, supportata dall’uso delle slide, le sue passioni e un po’ della sua esperienza a scuola. Ha raccontato quello che ha imparato a lezione, le uscite didattiche, i suoi progetti di musica, ricordando i nomi delle persone che l’hanno affiancata negli anni. Altri insegnanti del corpo docente hanno assistito alla prova di Maha; perché la sua energia negli anni ha conquistato tutti. E finito l’esame Tascarella, nel complimentarsi con la maturanda, ha preso la parola rivolgendosi agli altri colleghi e soprattutto al ‘pubblico’ dei ragazzi.

«Quest’anno il Ministero ha scelto la parola ‘rispetto’ come una traccia della prima prova. Voi questo valore lo conoscevate già, lo avete sperimentato e praticato per cinque anni, accogliendo la vostra compagna. Ringrazio la scuola e gli insegnanti per la preparazione che vi hanno dato: non solo come istruzione ma per ciò che avete testimoniato anche oggi». Poi la meritata gioia per Maha, insieme alla mamma e ai compagni durante il rinfresco allestito in aula. «Quando era arrivata al primo anno è stato un po’ difficile per noi rapportarsi con lei, soprattutto perché c’era il Covid, ed eravamo a distanza» racconta la compagna Matilde Araldi.

«Con il tempo abbiamo approfondito questa amicizia, è sempre stata una ragazza felice e vivace. Oggi è stato un bel momento, abbiamo rivissuto un po’ tutto il nostro percorso assieme». La storia di Maha e dei suoi compagni non è certo l’unica, ma è preziosa perché è una lezione di vita rara: l’inclusione è un modo di vivere, prima ancora che di essere.

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