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Rubata la borsa con le ricette salvavita

Professionista nel mirino della banda delle monetine nel parcheggio di un supermercato. Era appena rientrata da Milano dopo le terapie: via soldi e documenti sanitari. È allerta

Cristiano Mariani

Email:

cmariani@laprovinciacr.it

30 Giugno 2025 - 05:05

Rubata la borsa con le ricette salvavita

CREMA - «Al di là del danno in sé, a far male è la sensazione di impotenza. Il primo pensiero è andato a tutta la documentazione sanitaria; ma per fortuna, in ospedale, me l’hanno ricostruita. Anche se sulle prime, lo ammetto, mi sono sentita persa». «Persa», perché «l’ultima cosa che mi potessi aspettare, di rientro dalle terapie in clinica a Milano, era che mi rubassero la borsa proprio a Crema, nel posteggio del supermercato dove faccio la spesa». Eppure, nei giorni scorsi, è quanto capitato in sorte a una professionista di 55 anni, con studio nel cuore del centro storico e abitazione poco distante.

La tecnica adottata per derubarla della tracolla è ormai tristemente nota a molti: «Quando sono stata in municipio per rifare la carta d’identità, m’hanno confermato che, purtroppo, non sono la prima a cui è capitato». In buona sostanza, si viene avvicinati da qualcuno, nel caso specifico una donna dai lineamenti sudamericani, che si finge particolarmente gentile: «Signora, le sono caduti i soldi». Questione di istanti e non appena la vittima designata esce dall’abitacolo per raccogliere le banconote o le monete, che in realtà non sono mai finite a terra, chi ha teso la trappola spalanca la portiera del lato passeggero, sapendo di trovare sul sedile la borsetta appoggiata.

E una volta afferrata, entra in scena il complice, alla guida di un’auto, pronta a partire a tutta velocità. Le varianti non mancano, comunque. È il caso del carrello della spesa vuoto sistemato dietro la vettura, che sta per uscire dal parcheggio. Così che la conducente debba spostarlo: qualche secondo, ma quanto basta per mettere a segno il furto. «Non mi reputo una sprovveduta; a impressionarmi, comunque, è stata la rapidità della sequenza».

Oltre ai certificati per la delicata terapia cui viene sottoposta, nella borsetta della professionista c’erano 250 euro in contanti, le carte di credito e gli occhiali da vista, oltre alle chiavi di casa. «Ho dovuto far sostituire subito la serratura; perché, chiaramente, sui documenti è riportato l’indirizzo». Il cellulare era in carica, nell’apposito vano sotto il cruscotto e lì è rimasto: troppo poco il tempo a disposizione, per portarsi via pure quello.

«Una testimone ha chiamato subito il 112, dettando anche il numero di targa dell’auto su cui erano fuggiti. Ma pare non corrisponda a nessuna vettura circolante». Cifre, quindi, probabilmente alterate. Quindi l’intervento dei carabinieri della stazione di Montodine: «Mi hanno spiegato, che la loro era la pattuglia più vicina in quel momento». E quindi il resto del pomeriggio trascorso al telefono, per «bloccare le carte di credito, mentre il fabbro sostituiva la serratura del portoncino blindato».

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