L'ANALISI
29 Giugno 2025 - 16:20
Il cartello alla stazione ferroviaria che segnala il guasto all’ascensore
CREMA - «Prigioniera nel mio quartiere, senza la possibilità di accedere al centro città». Così si sente Cristina Piacentini, portavoce del comitato Crema Zero Barriere, dopo che i due ascensori della stazione ferroviaria sono di nuovo fuori servizio. Da venerdì. Che Crema non fosse la città degli ascensori, già lo si era capito da un pezzo. «Quello del centro natatorio — afferma — è stato cambiato dopo cinque anni di non utilizzo, ma ancora attende il collaudo. Di quello della stazione ormai non si contano più le volte che è andato in panne».
Per chi ha difficoltà deambulatorie o peggio ancora per chi è costretto a muoversi su una carrozzina, non poter superare la barriera della linea ferroviaria significa rimanere bloccato a Santa Maria. «Nel caso di una persona con disabilità debba prendere il treno — aggiunge la portavoce di Zero Barriere — deve chiamare Trenitalia per chiedere che il convoglio si fermi al binario uno. Già, ma se lo deve prendere all’ultimo momento che succede? Se una sera voglio andare da casa mia in centro città non lo posso fare se l’ascensore non funziona e quando arrivo lì devo tornarmene indietro».
Soluzioni in arrivo per questo problema che si ripete ormai con frequenza non ce ne sono. «La soluzione sarebbe il sottopasso ciclopedonale, ma ci vorranno anni prima che venga realizzato. Come Osservatorio barriere architettoniche abbiamo visto il progetto. Pensavamo che attraversasse i binari, ma invece di 50 metri sarà lungo 500 perché deve fare una sorta di S. E poi non si sa ancora se ci sono i finanziamenti. Un’alternativa potrebbe essere quella di mettere a disposizione un pulmino dell’Auser, ma l’assessore ai Lavori pubblici Giorgio Pagliari mi ha detto che non è fattibile».
Il sottopasso carrabile, atteso da anni, che avrebbe dovuto risolvere tutti i problemi di chi abita a nord della città, a quanto pare ne ha creati altri. «Gli abitanti di Santa Maria che non si muovono in macchia sono tutti imbufaliti. Sarebbe stato opportuno pensarci prima. Per fortuna che c’è un ragazzo che passa dalla stazione tutti i giorni e ci avvisa nel caso in cui gli ascensori siano guasti. In questo modo, almeno, sappiamo che non dobbiamo muoverci da casa, ma non si può nemmeno vivere così».
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