L'ANALISI
29 Giugno 2025 - 09:23
SESTO - Il corpo esanime di Manuele Casana, 59 anni, sabato sera è rimasto sull’asfalto della Codognese fino alle 23,30. È lui il ciclista travolto e ucciso mentre poco dopo le 20, proveniente da Spinadesco, stava attraversando con la sua bici elettrica l’incrocio dell’ex statale per raggiungere il Baracchino di Sesto e tornare ad Acquanegra dove abitava. A casa però non c’è mai arrivato. Conclusi i rilievi dell’Arma, la salma è stata ricomposta dai necrofori dell’impresa Lupi di Sesto e trasportata all’obitorio dell’ospedale Maggiore di Cremona, dove rimane a disposizione dell’autorità giudiziaria.
L’ipotesi più accreditata per ricostruire la dinamica, sulla quale stanno lavorando con grande impegno i carabinieri di Castelverde, guidati dal maresciallo Gianluca De Carli, intervenuti sul posto con i colleghi del Radiomobile di Cremona, è che il ciclista abbia impegnato l’incrocio convinto di farcela.
Non avrebbe preso però le misure giuste e secondo quanto è emerso dai rilievi, ad investirlo per primo potrebbe (il condizionale è d’obbligo) essere stato un mezzo pesante, che dalla bicicletta nell’impatto micidiale lo ha sbalzato a qualche metro di distanza, dove purtroppo sarebbe stato di nuovo travolto da altre due auto che però, da quanto si è potuto capire, si sarebbero subito fermate facendo partire la chiamata ai soccorsi.
Chi era al volante del camion o furgone, invece, avrebbe continuato la sua corsa e fatto perdere le tracce, ma i carabinieri stanno lavorando sodo per risalire alla sua identità e contestargli il reato, gravissimo, di omissione di soccorso. Il tragico episodio ripropone il tema della grande pericolosità di questa arteria sulla quale, anche nel centro abitato del ‘Baracchino’ sono in tanti a sfrecciare ad alta velocità facendosi beffa dei divieti imposti dal Codice della strada.
«Da tempo con i miei colleghi – denuncia il sindaco di Acquanegra Oreste Bricchi – portiamo all’attenzione delle autorità competenti il problema di questa strada sulla quale i limiti di velocità sono disattesi ogni giorno». Per conoscere la data dei funerali di Manuele bisogna prima attendere il nulla osta della procura. Su quell’asfalto maledetto, sotto al cartello che indica il diritto alla precedenza ieri le mani della pietà hanno deposto un mazzo di fiori. Gesto che racconta affetto, vicinanza e sensibilità nel punto in cui un destino amaro ha voluto piantare un’altra croce.
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