L'ANALISI
PIADENA DRIZZONA
27 Giugno 2025 - 05:10
PIADENA DRIZZONA - Emergono tensioni tra alcuni familiari degli ospiti della Rsa San Vincenzo di Vho di Piadena e la cooperativa Il Gabbiano di Pontevico, ente gestore della struttura. Il punto più contestato è la cessazione improvvisa del rapporto di collaborazione con un medico a lungo attivo nella struttura e figura di riferimento per molti familiari.
Secondo il Centro Diritti del Cittadino di Casalmaggiore e i dieci firmatari della comunicazione, l’allontanamento della dottoressa ha generato un vuoto relazionale e una sensazione diffusa di smarrimento. La sua professionalità, empatia e capacità di comunicazione avevano infatti consolidato un rapporto di fiducia con ospiti e famiglie. In assenza di spiegazioni pubbliche e di un confronto diretto, i familiari hanno chiesto chiarimenti e l’apertura di un dialogo trasparente.
La cooperativa Il Gabbiano ha risposto con una comunicazione firmata dalla presidente Emanuela La Fede e dalla responsabile dell’Area Residenziale Anziani Claudia Zini, nella quale si legge che «la cessazione del rapporto di collaborazione con la dottoressa rientra in valutazioni interne alla cooperativa» e che tali valutazioni «non possono costituire oggetto di interlocuzione da parte di soggetti esterni».
Ogni ulteriore richiesta in merito, aggiunge la nota, «oltre a risultare inappropriata, finirebbe per ledere la riservatezza della lavoratrice interessata, che questa cooperativa ha il dovere di tutelare».
Il Gabbiano ha inoltre ribadito che «tutte le attività sanitarie, assistenziali e organizzative si svolgono nel pieno rispetto della normativa sociosanitaria nazionale e regionale vigente, compresi i requisiti relativi alla dotazione di personale e alla qualità dei servizi», e che tutte le informazioni obbligatorie sono pubblicate nella sezione 'Trasparenza' del sito della cooperativa. «Non sussistono ragioni per dubitare della conformità dell’operato dell’ente alla normativa vigente», conclude la lettera.
Tale risposta ha suscitato una controreplica immediata da parte dei familiari. Nella nota datata 12 giugno, definiscono il documento della cooperativa «evasivo e incompleto» e sostengono che non risponda ai principi indicati nella Carta dei Servizi. Ribadiscono che il rapporto tra medico, ospite e familiare non può essere derubricato a questione interna, ma implica specifici diritti morali e giuridici. Inoltre, denunciano carenze nell’organico, ritenuto spesso insufficiente rispetto al numero degli ospiti. In merito alla questione economica, i familiari lamentano la mancanza di trasparenza sugli aumenti delle rette, spesso giustificati con presunti incrementi dei costi del personale, nonostante i contratti delle cooperative – affermano – non abbiano previsto aumenti salariali da tempo. Richiedono dunque chiarezza non solo sulle condizioni sanitarie e assistenziali degli ospiti, ma anche sulla composizione delle rette e sulla quota effettivamente a carico del sistema sanitario nazionale. Il rifiuto della cooperativa di convocare un’assemblea viene infine giudicato grave. Restiamo comunque fiduciosi in una soluzione condivisa».
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