L'ANALISI
27 Giugno 2025 - 05:20
CASTELVERDE - Centotrenta bambini del paese dovranno dire addio al pallone: quest’anno non potranno più giocare a calcio sotto la bandiera dell’Ac Castelverde, perché la società ha deciso di tagliare due squadre di giovanissimi, due di esordienti e tutto il settore dei ‘pulcini’, compresi i cosiddetti ‘primi calci’. La ragione? Mancano i fondi. Ovviamente sotto al campanile di sant’Archelao scoppierà il ‘caso’, ma la società avrebbe i suoi motivi: nelle casse dei volontari guidati da Adriano Arcari non ci sono soldi abbastanza per garantire questo sport ai più piccoli.
Lo stesso presidente, che aveva paventato giorni fa questa amara possibilità, polemizzando a distanza con il Comune, spiega le ragioni della decisione: «Il direttivo ha fatto questa scelta dopo una lunga e sofferta valutazione – chiarisce – e dunque alla prossima stagione sportiva ci iscriveremo solo ai campionati con la prima squadra, gli juniores e due squadre allievi; questa drastica riduzione ha, fondamentalmente, un’origine economica e logistica perché prima di tutto le entrate previste sono inferiori alle spese da sostenere e per giunta quest’anno abbiamo dovuto far fronte alle spese pescando dai risparmi che ci eravamo costruiti nel corso degli anni».
Prosegue Arcari: «Tanti si domanderanno perché di fronte al fatto di dover tagliare non si è pensato di sacrificare la prima squadra: la risposta è che innanzitutto bisogna sfatare il principio che il settore giovanile si autofinanzia solo con le quote raccolte dalle famiglie perché non è vero, visto che ha bisogno di molta più disponibilità di impianti per le gare e gli allenamenti e nell’unico campo di Castelverde in gestione non ci stiamo tutti. Con la prima squadra aumentano inoltre le possibilità di avere sponsorizzazioni, anche se si fa comunque fatica. Sarà dura, anche con il taglio di queste spese, affrontare la prossima stagione, ma senza snaturare la filosofia che da sempre caratterizza la nostra società, ci proveremo e ci impegneremo perché si possa continuare in questo nostro servizio per il territorio. Speriamo che il nostro sia un ‘arrivederci a presto’».
Arcari non lo esplicita, ma quando dice che ci sono state ‘entrate inferiori’ il riferimento chiaro è ai contributi comunali che quest’anno non sono arrivati, novità al centro di una polemica sempre accesa tra la società e la giunta guidata dal sindaco Graziella Locci. Arcari ha sempre lamentato il fatto che quest’anno la società ha ricevuto dal Comune la comunicazione che non riceverà più il contributo annuale di 20mila euro e dovrà pagare l’affitto per utilizzare la palestra comunale e il campetto di Costa sant’Abramo. L’assessore allo sport, Nicola Tinelli, nella replica, aveva ricordato che negli ultimi cinque anni la società ha ricevuto contributi pari a 135mila euro, che comunque le famiglie dei bambini pagano una quota di iscrizione, che nel 2024 proprio l’Ac Castelverde aveva rifiutato la sovvenzione annuale dei 20mila euro e che le norme degli enti locali impongono che il contributo possa essere erogato solo alle famiglie tramite voucher o dote sport.
Restano i malumori e la scelta della società. E adesso i più piccoli, se vorranno emulare i grandi calciatori, dovranno bussare ad altre porte. Almeno per quest’anno.
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